Attacchi di panico al momento del rientro in classe. Crisi d’ansia, di sonno e almeno un tentativo di “atto anti-autoconservativo” – il termine tecnico con cui si aggira quella brutta parola, orrenda quando si parla di adolescenti, ovvero: il suicidio. Non serviva la recente tragedia di Palermo per gettare luce su un fenomeno che ben noto a chi si occupa delle problematiche giovanili, ovvero la crisi che sta travolgendo gli adolescenti dopo un anno di lockdown e col ritorno a scuola.
«La chiusura forzata in casa è stata dura – spiegano le dottoresse Barbara Nano e Chiara Mondino del Servizio di Neuropsichiatria infantile Asl CN1 –, ma la fase di rientro ci preoccupa ancora di più. Tanti ragazzi sono andati in crisi di colpo. Le richieste di intervento sono cresciute di colpo». Cresciute, dicono, in numero e in gravità. Ecco perché si sta parlando di (...) Ulteriori particolari su L'Unione Monregalese del 27 gennaio 2021. Sei abbonato on line? CLICCA QUI e leggi la news completa
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