Tre titolari di macellerie di Bra sono agli arresti domiciliari, al termine delle indagini coordinate dalla Procura di Asti e dai Nas di Torino, coadiuvati anche dai Carabinieri di Bra. Le ordinanze di applicazione della misura cautelare sono state emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Asti, in quanto ritenuti responsabili di “adulterazione o contraffazione di sostanze alimentari” e “vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine”.
Le indagini sono state avviate a fine 2019 quando i militari dei Nas, dopo le analisi di laboratorio, hanno rinvenuto la significativa presenza di una sostanza vietata (solfiti), nei campioni di carne trita destinata alla produzione della “Salsiccia di Bra”, prelevati presso alcune macellerie locali. Nonostante le conseguenti denunce a piede libero, e l’applicazione della misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attività imprenditoriale, già disposta nell’agosto scorso dal Tribunale astigiano, l’ulteriore attività di prelevamento dei campioni eseguita dai Carabinieri del Nas ha accertato la reiterazione dei reati da parte dei tre destinatari della misura cautelare.
Il Tribunale, concordando con la richiesta formulata dal Procuratore aggiunto Vincenzo Paone, ha ritenuto la necessità di applicare la misura cautelare degli arresti domiciliari al fine di scongiurare il pericolo di ripetizione del reato, particolarmente pericoloso per la salute pubblica. L’utilizzo di solfiti nella "salsiccia di Bra", e più in generale nella carne trita di bovino, nonostante si tratti di una sostanza vietata dalla legge, è spesso impiegato per l’effetto conservante che la sostanza garantisce.
Infatti, pur non incidendo sul processo di ossidazione e putrefazione, è tuttavia in grado di mantenere a lungo il colore originario del prodotto, rendendolo commercialmente più appetibile soprattutto per la consumazione a crudo, come nello specifico caso della Salsiccia di Bra, un prodotto riconosciuto quale “Prodotto Agroalimentare Tradizionale” italiano la cui composizione è rigidamente definita da un apposito disciplinare di produzione controllato dal relativo Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione. L’eccessiva concentrazione di solfiti può tuttavia provocare anche gravi conseguenze sulla salute pubblica, dando origine a reazioni allergiche o a fenomeni di intolleranza qualora detti prodotti carnei siano assunti da individui sensibili o con ipersensibilità accertata o clinicamente ed anamnesticamente sospetta ai solfiti.