«La stagione invernale è ormai compromessa, è necessario un sostegno concreto per imprese e territorio montano». Scarso entusiasmo per la ripartenza dello sci ormai imminente e forte preoccupazione per un comparto, quello del turismo invernale, che da troppo tempo è in sofferenza con il concreto rischio di non poter più garantire la sopravvivenza di imprese e associazioni operanti nell’indotto.
Questi gli stati d’animo espressi dai dodici sindaci e rappresentanti dei comuni monregalesi afferenti al “sistema montagna”, i quali si sono collegati da remoto con i vertici di Confartigianato Imprese Cuneo per un confronto sulle problematiche economico-sociali dovute al lungo periodo di chiusura forzata, che ha coinvolto la stagione sciistica 2020-2021.
Obiettivo dell’iniziativa, organizzata dall’Associazione cuneese, il raccogliere le istanze dei vari territori legati all’economia della neve in un documento da presentare alle massime istituzioni locali per ottenere risposte tempestive ed efficaci.
Hanno partecipato al dibattito i rappresentati dei Comuni di Frabosa Soprana, Frabosa Sottana, Mondovì, Montaldo M.vì, Niella Tanaro, Pamparato, Roburent, Roccaforte M.vì, San Michele M.vì, Torre M.vì, Vicoforte, Viola.
Per l’Associazione cuneese sono intervenuti Luca Crosetto, presidente territoriale, Giorgio Felici, vicepresidente vicario e presidente regionale, Joseph Meineri, direttore generale, e i presidenti, Paolo Manera della zona di Mondovì e Sergio Rizzo della zona di Ceva.
«La stagione invernale è ormai compromessa, è necessario un sostegno concreto per imprese e territorio montano»
Tra le criticità emerse, i pesanti danni economici generati da una stagione invernale più che dimezzata, l’ampliarsi delle difficoltà per le imprese che lavorano non soltanto nei centri montani, ma anche nei comuni limitrofi che indirettamente usufruiscono del turismo della neve, l’assenza quasi totale dei flussi turistici liguri a causa dello stop al trasferimento interregionale, la parametrazione dei ristori non solo sull’ultimo anno, piuttosto scarso di precipitazioni, ma sul decennio precedente, l’assenza di una progettualità di manutenzione del territorio per renderlo pronto ad una futura ripartenza.
«Tra i compiti della nostra Associazione – spiega il presidente Crosetto – vi è il mantenere accesi i riflettori sulle problematiche del territorio e delle sue imprese artigiane. Stiamo vivendo un periodo molto difficile non soltanto dal punto di vista sanitario, ma anche e soprattutto dal versante economico. Dai dati emersi dalla piattaforma elettronica del nostro servizio di fatturazione alle aziende, nell’ultimo anno si evince un calo di fatturato di circa 30 milioni di euro. Una flessione molto dolorosa per un’economia che si basa prevalentemente sulle piccole e medie imprese. Abbiamo bisogno di instaurare massima collaborazione con le istituzioni locali, in particolare con i sindaci, che rappresentano le sentinelle del territorio, per individuare tutte quelle azioni utili a dare ossigeno a chi lavora e produce. Dalle parole dei primi cittadini intervenuti a questo incontro sono emerse criticità importanti di cui la nostra Associazione si farà portavoce al più presto presso gli organi competenti».
«Sono tanti gli asset sui quali si può agire – sottolinea il vicepresidente Felici – per dare sostegno alle imprese in difficoltà. Insieme ai comuni, ad esempio, si possono ideare progettualità per quei finanziamenti a fondo perduto stanziati dal governo proprio a favore dell’imprenditoria locale. Non dobbiamo inoltre dimenticare che a breve si dovranno compilare i programmi per l’utilizzo dei fondi europei e, a questo proposito, chiediamo ai sindaci di verificare che siano canalizzati prevalentemente verso l’economia reale, che è rappresentata per la maggior parte da piccole e piccolissime imprese e sono per una piccola percentuale da grandi aziende».
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