Una stanza per abbracciarsi e, semplicemente, ritrovarsi, che è a disposizione permanente della Casa di riposo di Carrù. È questo il bellissimo regalo della Pro loco del paese, ordinato un mesetto fa, consegnato la scorsa settimana e divenuto operativo a partire da ieri, martedì 16 febbraio. Quest’oggi c’è stata una piccola cerimonia di inaugurazione. «Dico grazie, a nome di 4.500 persone. È una sorta di “abbraccio” della Pro loco per tutto il paese, a partire dagli ospiti di quella che è una struttura storica e da sempre amata», ha ringraziato il sindaco Nicola Schellino.
Gli anziani da Natale non avevano più avuto modo di vedere dal vivo i propri cari. Allora Carrù aveva ospitato la “tappa numero uno” del tour provinciale della stanza per gli abbracci organizzato da Anteas, ma si trattava di una struttura mobile. Prima, fino a ottobre, avevano potuto incontrare i parenti tramite il plexiglass, poi i primi casi di positività sopraggiunti avevano complicato tutto quanto. «Siamo molto contenti e anche un po’ commossi» aggiunge il direttore della struttura, Massimiliano Barello. «È bello vedere che non siamo soli, che c’è una comunità dietro a sostenerci in un momento certamente tutt’altro che facile per le Case di riposo. La campagna di vaccinazione procede bene: sabato abbiamo finito con il secondo ciclo per un gruppo di ospiti, mentre ad un altro è stata somministrata la prima dose».
In sottofondo i visitatori scorrono e, dall’esterno, possono usufruire della postazione per la visita, che avviene su prenotazione. Mediamente sono fissati sette incontri al giorno, di modo che un anziano possa ricevere i propri cari circa una volta a settimana. La stanza gonfiabile è costata circa 2.500 euro. Gino Nasari, presidente della Pro loco carrucese spiega: «L’idea è nata nel Natale, quando abbiamo appreso che la struttura, inaugurata anche dal presidente Cirio, era itinerante. Ci siamo messi d’accordo, sono bastate tre parole e abbiamo subito deciso di donarne una in pianta stabile. Ieri abbiamo visto uscire di qua famigliari con i lacrimoni agli occhi. Noi volontari ci siamo resi disponibili a fare, anche, una sorta di accoglienza per i parenti». Un doppio regalo, insomma, in un anno in cui la Pro loco è rimasta sostanzialmente ferma come introiti e attività. «Di solito ridistribuivamo l’utile alle varie Associazioni del paese, quest’anno purtroppo non si è potuto fare, ma siamo contenti di essere riusciti comunque a contribuire in qualche modo».