Studente del "Cigna" di Mondovì intervistato da SkyTG24: «Con la DAD ci sentivamo abbandonati. Così abbiamo fatto qualcosa per la società»
«Il lockdown? Lo ricorderemo per... le lezioni in pigiama. Ci sentivamo abbandonati, esclusi. Così abbiamo deciso di fare un gesto importante: regalare le mascherine che non usavamo per le lezioni di chimica». Così Marwan Chaibi racconta come ha vissuto il lockdown. La sua esperienza di studente del "Cigna" di Mondovì nel corso di Chimica Materiali e Biotecnologie è stata mandata in onda da SkyTG24, intervistato nel nuovo format "Ragazzi interrotti".
Classe 2002, rappresentante studentesco e volontario CRI, scrive sul magazine monregalese online Tangram. E ieri, venerdì 26 febbraio, è comparso sugli schermi nazionali nel nuovo format "Ragazzi interrotti" che racconta le esperienze studentesche durante la fase 1 della pandemia.
«Non ho dubbi: ho vissuto la DAD in maniera negativa - ha raccontato -. Nel primo lockdown siamo passati da fare lezione in camicia e pullover a... stare in pigiama tutto il giorno. Un'esperienza negativa, ci sentivamo degli automi: passavamo il girono chiusi in casa, dal divano al tavolo al letto. Ci siamo sentiti abbandonati». E aggiunge: «La didattica a distanza, attraverso lo schermo, rendeva più fredde le lezioni e anche i prof».
Così, per superare il senso di esclusione, si sono inventati un progetto: «Parlando coi prof e col Consiglio di Istituto abbiamo deciso di donare 600 mascherine dove servivano. Si tratta di dispositivi di protezione che abbiamo sempre usato nei corsi di chimica per gli studi sui batteri. Ci sentivamo esclusi, le priorità dello Stato erano chiaramente altre: abbiamo fatto qualcosa per dimostrare di essere anche noi parte della società. La scuola? Credo debba farsi ancora più inclusiva e diventare un posto in cui crescere».
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