EGO International, cresce l’export in Piemonte
Riprendono finalmente a crescere le esportazioni dei distretti produttivi del Piemonte dopo la stasi vissuta in quest’ultimo periodo sicuramente particolare: a confermarlo sono i dati forniti dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa San Paolo, ottenuti da un’analisi di ampio respiro, effettuata sui principali settori industriali del territorio che include anche due poli tecnologici.
Se infatti nel primo trimestre il Piemonte sembra aver conosciuto un momento di difficoltà nel settore export, la seconda parte dell’anno mostra un rinnovato vigore delle vendite all’estero, seppur diversificato tra i vari comparti.
A guidare il trend è stato senza dubbio l’agroalimentare, che nei primi nove mesi ha fatto registrare un incremento dell’export addirittura superiore a quella dello stesso periodo dell’anno precedente, con valori intorno al 5,8%, riferiti ai tre mesi iniziali del 2020.
Il quadro fotografato mostra una crescita dei distretti piemontesi ben solida, dovuta all’apertura delle piccole e medie imprese ai mercati stranieri.
La conferma dell'importanza dell’internazionalizzazione per il riscatto delle piccole realtà imprenditoriali e dei principali comparti dell’economia arriva dalle statistiche ufficiali ma anche dalle recensioni e opinioni di compagnie specializzate nell’export, come EGOInternational.
L’azienda, tra le più importanti e attive nel settore della consulenza, evidenzia i nuovi trend nelle esportazioni, mostrando le aree su cui è più proficuo investire.
Grazie alle recensioni dei suoi esperti, EGOInternational rimarca l’importanza della valorizzazione dei prodotti locali, che deve essere strettamente legata ad un’attenta valutazione dei mercati esteri più ricettivi.
Facendo riferimento agli ultimi cinque anni dell’economia piemontese, in particolare, EGO International, conferma come, dopo una fase iniziale di crescita, un parziale arretramento per l’export si è registrato soprattutto nel 2016. In ogni caso, secondo l’opinione dell’azienda, si è evidenziata una prestazione migliore dell’intero comparto manifatturiero regionale.
Questo conferma la capacità dei distretti piemontesi più aperti all’innovazione di reggere momenti poco favorevoli grazie alle esportazioni.
I dati e le recensioni di EGO International: i distretti del Piemonte in crescita nell'export
Secondo le recensioni di EGOInternational, i settori in crescita negli ultimi anni sono stati quelli delle Macchine tessili di Biella (con una variazione tendenziale di +12,6%), grazie all’apprezzamento della meccanica distrettuale di mercati emergenti in Turchia, Cina e India.
Segno positivo, secondo quanto si evince dalle opinioni dell’azienda, anche quello del Caffè, delle confetterie e del cioccolato piemontese, che ha fatto registrare ottime performance nelle esportazioni, con un incremento pari al +7,4%, dovute principalmente all’export verso la Germania e la Svizzera.
Anche il distretto Dolci di Alba e Cuneo, riferisce EGOInternational nelle sue opinioni e recensioni, sembra aver retto molto bene il trend, con un aumento dei commerci esteri pari all’1% tendenziale.
Oggi la crescita dell’export piemontese interessa la nocciola e la frutta (+6,5%) grazie all’aumento delle esportazioni della Germania, riscontri positivi anche per i Vini delle Langhe, Roero e Monferrato, sostenuti dall’export verso gli Stati Uniti.
Gli Emirati Arabi, secondo le ultime statistiche e recensioni dell’azienda, continueranno ad acquistare beni di lusso in Italia, così come la Cina. Anche la Federazione Russa si prospetta come un ottimo mercato, con due target differenti, uno l’upper class e l’altro orientato al lusso e perfetto per il food&beverage.
Un quadro dunque positivo, con previsioni sulla domanda internazionale piuttosto incoraggianti. L’export dei distretti può continuare a cresce, secondo i commenti e le opinioni di EGOInternational, a patto di sviluppare un percorso di formazione del personale dedicato al comparto export, capace di muoversi in territori stranieri e conoscerne perfettamente la richiesta, così da presentare merce profilata ad alto livello, in grado di soddisfare i buyer esteri.
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