Nell'interrogatorio di garanzia si è avvalsa della facoltà di "non rispondere" la maestra d'asilo arrestata a Mondovì per maltrattamenti sugli alunni. Venerdì è stata convocata presso il Tribunale di Cuneo, davanti al Gip Alberto Boetti e alla presenza dell'avvocato difensore Elisa Rolfi, di Mondovì. «La situazione è molto delicata», commenta il legale, che non intende rilasciare dichiarazioni: «Allo stato attuale è prematuro».
Assunta come "organico Covid"
Era stata la Scuola stessa, in maniera diretta, a effettuare la segnalazione. Dopo aver raccolto le lamentele di alcuni genitori. E il lavoro di indagine dei Carabinieri ha richiesto la misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa in tempi celeri dal Tribunale di Cuneo su richiesta della Procura. Perché le telecamere ambientali hanno registrato violenze fisiche e verbali, urla, castighi, ingiurie, minacce e percosse. Per “maltrattamenti nei confronti dei propri alunni” è finita quindi ai domiciliari una maestra d’asilo di 57 anni, domiciliata nel Monregalese. Era stata assunta a inizio anno scolastico da uno degli Istituti comprensivi di Mondovì, con contratto a tempo determinato e assegnata alla Scuola dell’Infanzia di Sant’Anna Avagnina quale “organico Covid”. La donna, stando agli inquirenti, avrebbe sottoposto i bambini, tutti tra i 3 e i 5 anni di età, a violenze fisiche e verbali durante lo svolgimento dell’attività didattica, inducendoli ad una condizione di paura e di soggezione tali da rendergli intollerabile la frequenza delle lezioni.
Il commento dell'Amministrazione comunale
Sul tema è intervenuta l’Amministrazione comunale di Mondovì con una nota: «Appresa la notizia relativa all’indagine, desideriamo esprimere fiducia nel lavoro delle Forze dell’ordine e della magistratura. La “comunità educante” monregalese è una ricchezza composta da centinaia di persone – fra personale docente e personale Ata – che svolge quotidianamente un compito fondamentale, quale quello dedicato all’educazione, non solo culturale, di tantissimi giovani. Alle Scuole, con le quali da sempre il Comune lavora in sinergia, giunga oggi la nostra vicinanza ed il nostro sostegno, cui uniamo il ringraziamento per avere dimostrato anche in questa occasione che l’obiettivo precipuo è la tutela dei più piccoli. Confidiamo che il clamore suscitato da questa vicenda lasci presto spazio alla riservatezza delle indagini ed al lavoro degli inquirenti, anche a tutela del diritto di difesa».