(a.c.) – È finito a processo con l’accusa di tentata uccisione di animali G.V., l’uomo che secondo i carabinieri di Saliceto avrebbe disseminato con bocconi avvelenati un boschetto in frazione Madonna della Neve. A scoprire le “esche” era stata una guida del posto, mentre accompagnava una comitiva di turisti in visita al santuario: «A poca distanza, erano appese due zampe posteriori di capriolo con tutta la pelliccia». I successivi esami tossicologici avrebbero riscontrato nei bocconi la presenza di Endosulfan, che è in grado di uccidere un cane in dosi superiori ai dieci mg per kg.
Solo pochi giorni prima di quel 29 giugno 2019, un residente del posto aveva documentato su Facebook la strage di un gregge formato da diciotto ovini di sua proprietà. I lupi avevano agito di notte a poca distanza dalle abitazioni. È stato proprio il pastore, in seguito, a fornire indicazioni per l’identificazione di G.V. come presunto autore del tentato avvelenamento: «Diceva di aver trovato un capriolo a bordo strada e di averlo appeso per le zampe. Se ci fossero stati predatori nella zona avrebbero attaccato quella carcassa piuttosto che aggredire animali vivi». Il testimone ha aggiunto di non sapere se nei pressi della carcassa fossero anche stati piazzati bocconi avvelenati. Prossima udienza il 22 giugno.