“Tempio” di Magliano: quasi 1.500 cremazioni in più nel 2020

Nell’anno del Covid, triplicato il numero delle salme, provenienti da tutto il nord Italia. Intanto l’Ufficio postale resta ad orario ridotto, nonostante le ripetute sollecitazioni del sindaco

Lo scorso martedì 9 marzo, in videoconferenza, è andato in scena il Consiglio comunale di Magliano. Approvati il bilancio di previsione e l’aggiornamento del Dup, la minoranza si è astenuta sulla riconferma delle aliquote Imu e Irpef: «Sull’Imu c’è una forbice prevista dal Governo, si potrebbe diminuire su terreni agricoli e fabbricati produttivi – ha detto la capogruppo di minoranza, Anna Zecchino –. Anche l’Irpef, uguale per tutti a 0,6%, potrebbe essere un pochino più bassa, come succede nei paesi vicini, oppure venir calcolata a seconda del reddito». Buona parte della seduta è stata dedicata alle risposte del sindaco Marco Bailo in relazione alle cinque interrogazioni presentate dalla minoranza. Sull’attività nel 2019 e 2020 del “Tempio crematorio”, l’opposizione ha chiesto di conoscere l’importo che i gestori versano al Comune, il numero di cremazioni eseguite, il numero di maglianesi che hanno usufruito del servizio e le province di provenienza delle salme. «Magliano incassa un contributo fisso di 10 mila euro il 15 luglio di ogni anno – ha spiegato Bailo – e un contributo del 6% per ogni cremazione. Nel 2019 ci sono state 595 cremazioni di cui 5 residenti a Magliano, nel 2020 (anno dell’emergenza Covid, ndr.) ci sono state 2.059 cremazioni (ben 1.464 in più rispetto all’anno precedente), di cui 10 residenti a Magliano». Emerge inoltre che le salme provengono, oltre che dal Cuneese, un po’ da tutto il nord Italia: Asti, Torino, Imperia, Pavia, Savona, Bologna, Genova, Lucca, Milano, Brescia, Cremona, Mantova, Alessandria, Bergamo, Varese, Monza, Novara, Biella, Como, La Spezia e Firenze. Il consigliere Francesco Corrado ha chiesto che venga resa nota la documentazione sul comodato d’uso concesso al Comune dal circolo di Magliano Sottano per il parco giochi. Il sindaco ha risposto che è stata prodotta una comunicazione firmata dall’allora presidente (nel 2014) in cui si autorizzava ad usufruire dell’area per posizionare i giochi, aggiungendo: «Non si è mai stipulato un comodato d’uso scritto, ma vige ancora oggi l’accordo verbale». Il capogruppo di minoranza Anna Zecchino ha chiesto poi lumi sulla procedura fallimentare della “Alpina Parquet Spa”, chiedendo in particolare che venisse illustrato l’iter di recupero del credito vantato dal Comune. «Dopo il fallimento – ha risposto il sindaco – il Comune si è insinuato nel passivo generato dalla società. In particolare dobbiamo recuperare l’Imu dal momento del fallimento all’istante in cui il curatore vende gli immobili in asta. Ad oggi, con la proceduta ancora in corso, sono stati recuperati 93.500 euro. Il prossimo recupero Imu avverrà in seguito all’ultima asta del febbraio 2021 sui fabbricati di via Rossi, ma la procedura non si è ancora perfezionata. Restano da vendere ancora alcuni capannoni in via Colle di Nava, dove c’erano la sede e gli uffici». La minoranza ha poi chiesto perché, a fronte di un contributo statale di 14.200 euro da destinare agli esercizi commerciali per i buoni spesa, l’impegno di spesa sia stato di 10 mila euro. «L’impegno di 10 mila euro – ha risposto Bailo – era stato caricato in determina in forma ipotetica, perché a priori non si sapeva quante richieste di buoni spesa sarebbero arrivate. Nel 2020 sono stati consegnati buoni spesa per 4.480 euro. La differenza tra quanto ricevuto dallo Stato e quanto erogato ai cittadini confluirà nell’avanzo di Amministrazione nella “parte vincolata”. La somma rimanente, se perverranno altre richieste di sostegno, verrà distribuita tra i bisognosi». La dott.ssa Zecchino ha tenuto a precisare che, come appreso da un seminario tenuto dal dottor Delfino, sarà possibile utilizzare i fondi non spesi anche in futuro, senza limiti di tempo. La minoranza ha chiesto anche che venga ripristinata la piena attività dell’Ufficio postale del paese (in orario ridotto dall’inizio dell’emergenza Covid): «Con gli orari ridotti ci sono numerosi disagi – spiega il consigliere Claudia Ferrero –. Si creano lunghe code all’esterno, senza un riparo. Chiediamo quindi anche che si pensi all’installazione di una copertura». Il sindaco ha risposto: «Più volte ho sollecitato Poste Italiane. Mi hanno risposto che attualmente non è possibile dar corso alle mie richieste. Continuerò ad insistere con Poste Italiane affinché accolgano le nostre istanze si torni all’orario tradizionale. Se la situazione di protrarrà valuteremo la possibilità di progettare una pensilina per il riparo delle persone in attesa».

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