Il Gruppo Egea conferma la propria adesione al progetto “Vaccini in fabbrica” promosso nella Granda da Confindustria Cuneo attraverso il quale il mondo dell’imprenditoria mette a disposizione spazi aziendali e competenze per creare all’interno delle imprese hub destinati alla vaccinazione anti-Covid, veri e propri poli vaccinali territoriali. L’iniziativa è stata accolta positivamente dalle Istituzioni regionali e nazionali poiché di fatto consente di dare concretezza a uno dei passaggi fondamentali del nuovo Piano vaccinale messo a punto dal Commissario straordinario per l’emergenza, il gen. Francesco Paolo Figliuolo, con l’obiettivo di raggiungere l′80% della popolazione entro settembre. L’adesione di Egea a questa iniziativa non è di certo una novità. Dall’inizio della pandemia, il Gruppo è sempre stato in prima linea con numerose iniziative non solo rivolte ai suoi clienti e principali collaboratori, ma anche al resto della collettività nella consapevolezza che solo attraverso il contributo responsabile di ciascuno sarà possibile mettere la parola fine a questa emergenza sanitaria e sulle ripercussioni economiche e sociali che da essa derivano.
Il Gruppo è stato tra i primi ad aderire all’appello di Confindustria, mettendo a disposizione i propri locali, competenze e contatti al fine di realizzare un polo/hub dedicato alle vaccinazioni anti-Covid. Tale opportunità non sarà riservata soltanto ai collaboratori del Gruppo e ai loro familiari, ma anche al resto della comunità. L’intenzione è quella di allestire inizialmente un ampio spazio presso la sede centrale di Alba, valutando la possibilità di estendere il servizio ad altri sportelli, come ad esempio quello di Ceva.
Il presidente del Consiglio di sorveglianza di Egea, Giuseppe Rossetto, spiega: «Siamo un’azienda sostenibile e con una responsabilità sociale. Il vantaggio è di essere un Gruppo, con molti soci pubblici e privati, in stretta relazione con il territorio. Fra dipendenti diretti e collaboratori esterni, attorno a Egea ruotano 1.300 persone. Potremmo quindi essere un modello per la campagna vaccinale nella Granda. Del resto, se vogliamo far riprendere l’economia in maniera efficace, il cambio di marcia può avvenire solo con le vaccinazioni di massa».