(a.c.) – Quattro gattini e la loro mamma, all’apparenza abbandonati, ai margini della carreggiata di un’area boschiva tra Ceva e Paroldo. Vennero notati, nell’agosto del 2019, dal maresciallo dei Carabinieri forestali di Ceva Manuele Cavagnoli e dalla moglie Barbara che in quel momento erano di passaggio in auto. «La gatta si è fatta subito avvicinare, si vedeva che era domestica e pulita» ha raccontato il maresciallo in tribunale a Cuneo, aggiungendo: «Penso fosse stata abbandonata da poco perché non ci sono case nei dintorni, ma lei e i suoi micini non sembravano affamati». I due avevano allora allertato una loro amica, volontaria della Lida, perché se ne prendesse cura in attesa di un’adozione.
Il giorno dopo il carabiniere era venuto a conoscenza del fatto che proprio la sezione Lida di Carrù, Mondovì e Ceva aveva pubblicato di recente su Facebook un annuncio nel quale si chiedeva di trovare una sistemazione almeno provvisoria per una mamma gatta e i suoi quattro piccoli a Ceva, dal momento che la persona che li aveva in custodia non poteva lasciarli insieme ai suoi tre cani. I gatti nella foto, come confermato da una veterinaria, erano con ogni evidenza gli stessi che sarebbero poi stati ritrovati dal maresciallo.
Per questo motivo le due donne i cui numeri di telefono erano associati all’annuncio, N.D.B. e S.S., sono finite a processo con l’accusa di abbandono di animali. All’epoca le due, originarie di Settimo Torinese (To), avevano preso un capannone nel comune di Ceva, dove affermavano di aver trovato la “famigliola” felina: «Un volontario della Lida ha telefonato al numero di S.S. per chiedere dove fossero stati sistemati i gattini. Una voce maschile gli ha risposto che erano stati dati in adozione da parte di sua moglie». Nel procedimento penale la Lida si è costituita parte civile contro le due imputate. La vicenda ha comunque avuto un lieto fine, dal momento che la mamma e i suoi micini hanno tutti trovato casa. Il prossimo 23 giugno il giudice ascolterà altri testi.