Mondovì, striscioni ai cancelli delle scuole: «Riaprite anche Medie e Superiori»

I genitori di Mondovì, attraverso il gruppo di “Priorità alla Scuola” si sono mossi moltissimo, la scorsa settimana. Il 26 marzo hanno presenziato al flash mob a Torino, il giorno  seguente a Cuneo, e in questi giorni hanno affisso striscioni alle scuole di Mondovì. Comprese le Medie e le Superiori, perché questo è ciò che chiedono: un rientro a scuola per tutti, e non solo dalla I Media in giù.

Ma non c’è solo la protesta: anche la proposta, ovvero soluzioni che consentano di aprire anche II-III Media e Superiori. Come? «Per esempio – spiegano dal PAS – con
presenza a rotazione al 50% o lezioni in spazi all’aperto».

Inoltre è notizia di ieri - LEGGI QUI- che il presidente Cirio ha chiesto al generale Figliuolo, supercommissario all'emergenza Covid, e al premier Draghi di poter vaccinare i maturandi, per consentire un loro ritorno in classe. «Parliamo di 35 mila vaccini che saremmo in grado di somministrare subito», ha detto Cirio.

LA LETTERA DEL PAS PIEMONTE. «La priorità in un paese civile è l’apertura in presenza della scuola di ogni ordine e grado, perché la scuola è un luogo sicuro - scrivono i genitori del gruppo PAS Piemonte in una lettera diretta al presidente Cirio e al premier Draghi -. Da più di un anno la scuola è in Italia la prima a chiudere e l’ultima a riaprire e questo non è accettabile in un paese civile. Protesteremo fino a quando non si darà davvero priorità alla scuola, per proteggere le future generazioni: scuola in presenza per tutti gli ordini e gradi ed essere auditi per dare voce ai nostri figli, non avendo essi associazioni datoriali che possano proteggere i loro interessi e necessità! I genitori sono ormai letteralmente scioccati dalla frequenza con cui si continua a ricorrere alla didattica a distanza per questi minori e si domandano come sia possibile in uno stato civile perdere di vista tale obbligo legislativo, che pesa come un macigno sulle spalle dei tutori dei ragazzi. Lo Stato sembra essersi dimenticato di loro, considerandoli già grandi ed autonomi quando non lo sono nemmeno per la legge! A questa legittimazione di una possibile minor tutela dei minori si aggiunge la preoccupazione per le conseguenze psicologiche negative di questi periodi di didattica a distanza improvvisi e lunghi: a casa da soli, forzatamente isolati dai pari in un’età molto delicata, spesso con una fragilissima autonomia nello studio a fronte della zoppicante prima e seconda media portate a termine lo scorso anno».

E ancora: «Con lo scoppio della pandemia molte famiglie sono state a ragione più caute nella concessione di spazi di autonomia ai propri figli, al di fuori della scuola. Si sta facendo forte la convinzione, e non solo più la sensazione, che si stiano creando delle disuguaglianze all’interno dello stesso ciclo scolastico e che queste non possano che rafforzare future disuguaglianze di opportunità formative e sociali. Negli scorsi mesi pediatri, psicologi, neuropsichiatri e pedagogisti illustri hanno riempito le testate giornalistiche nazionali e manifestato per mettere in evidenza le difficoltà legate alla didattica a distanza e all’isolamento sociale: insicurezza, depressione, attacchi di panico, atti di autolesionismo. Noi genitori, insegnanti, educatori, percepiamo i segnali di disagio di questi giovanissimi ogni giorno! La distanza imposta dai protocolli della scuola sembrava un buon compromesso per limitare l’insorgere di un’emergenza psicologica su quella sanitaria! È tempo che le Istituzioni diano risposte alle istanze che riguardano i rischi giuridici di tutela dell’incolumità dei minori ed i rischi anche a lungo termine sul benessere psicologico, e dunque la posa delle basi per il futuro scolastico e non solo di questi ragazzi. Il perdurare della didattica a distanza incrementerà sempre di più il divario formativo e di sviluppo personale, per questo siamo convinti che la scuola in presenza vada mantenuta per tutte le classi della scuola secondaria di primo grado. Vi ringraziamo per l’attenzione ed auspichiamo la Vostra fattiva collaborazione nella ricerca di soluzioni che garantiscano, in maniera equilibrata, sì la tutela della salute pubblica, ma pure la tutela del diritto ad un’istruzione efficace e il dovere di protezione dei minori da parte delle famiglie, in primis, e poi della società intera».

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