Per i sacerdoti ed i diaconi della diocesi di Mondovì, il Giovedì santo, in mattinata, è stato vissuto innanzitutto, attorno al vescovo mons. Egidio Miragoli, per concelebrare la Messa crismale, in cui si sono benedetti gli oli santi dei catecumeni e degli infermi, nonché il crisma. Si è trattato di un momento importante per fare memoria della propria ordinazione al ministero, rinnovando le promesse sacerdotali, e facendo esperienza di fraternità nel presbiterio diocesano. Erano presenti anche alcune consacrate ed un gruppo di fedeli, tutti nella disposizione contingentata dei posti nei banchi in Cattedrale, secondo le norme anti-Covid. Il vescovo mons. Egidio Miragoli ha dato innanzitutto il benvenuto a mons. Giovani D’Ercole, pastore emerito nella diocesi di Ascoli Piceno che ha concelebrato, mentre è in attesa di trasferirsi in Marocco per una significativa esperienza di missione. Ancora il nostro vescovo ha salutato idealmente mons. Luciano Pacomio e mons. Sebastiano Dho, sentendoli uniti nella stessa comunione, così come ha ricordato l’impegno missionario di don Renato Chiera, ed ha avuto una parola di attenzione in preghiera per i confratelli che hanno lasciato il ministero. Ed una citazione di riconoscenza pure per p. Michele e p. Alessio che da tempo sono impegnati in un aiuto nel ministero in diocesi. E soprattutto il vescovo ha invitato a ricordare al Signore i confratelli che nell’anno sono giunti alla Casa del Padre. “Li sentiamo uniti nella comunione dei santi, camminiamo con loro sulle strade del Vangelo che loro hanno percorso nella nostra Chiesa”. In particolare mons. Egidio Miragoli ha citato una cifra emblematica: dal 1900 ad oggi la diocesi di Mondovì ha contato 1.041 sacerdoti defunti!
«La Messa crismale spalanca la porta e ci introduce nel triduo pasquale. È un appuntamento bello, gioioso. Il presbiterio si riunisce con l'abito della solennità, per la Messa che benedice e consacra gli oli, segni della Grazia del Cristo Risorto – ha detto il vescovo –. Essi sanciscono fra l’altro il ministero presbiterale ed episcopale, attraverso il quale il Signore continua a generare la Chiesa. Il crisma, in particolare, unitamente al rinnovo delle promesse sacerdotali, ci riporta al giorno della nostra ordinazione, qui, nella cattedrale e su questo presbiterio, con il vescovo e gli altri sacerdoti concelebranti. Tante cose nel frattempo sono cambiate, di anno in anno ritorniamo diversi, forgiati e levigati dalle vicende della vita, talvolta anche un po’ provati, perché ogni cammino conosce i suoi punti critici. Eppure, questa celebrazione annuale vorrebbe ogni volta sancire un nuovo inizio, rinnovare lo slancio e l’entusiasmo: siamo qui, abbiamo conservato la fede, abbiamo ancora giorni e vita per onorare il nostro ministero».
«Facendo memoria del giorno nativo del nostro servizio ministeriale, mi pare opportuno richiamare un aspetto fondamentale – ha aggiunto mons. Egidio Miragoli – quello della guida del popolo di Dio, che un'immagine può subito sintetizzare in modo eloquente. Anche la grande nave della Chiesa universale, come la piccola barca delle nostre comunità, necessita di un timoniere, o, per usare una metafora classica, ogni piccolo gregge necessita di un pastore. Detto in termini teologici, se la Chiesa universale è presieduta, anche la singola comunità deve essere presieduta, guidata, e il concetto va inteso in senso molto concreto, nel quotidiano, con costanza: siamo stati costituiti per guidare il popolo di Dio e questo compito non può essere né sottovalutato né delegato né ignorato».
(il testo integrale dell’intervento del vescovo su “L’Unione Monregalese” cartaceo in uscita mercoledì 7 aprile)