I furgoni degli ambulanti in piazza Galimberti: "Basta parole, quando riapriamo?"
Hanno invaso, con i loro furgoni di "lavoro", piazza Galimberti a Cuneo. E chiedono di poter riaprire, "in sicurezza, ma riaprire". Oggi, mercoledì 7 aprile, è il giorno della manifestazione di protesta provinciale dell’intera categoria ambulante, in forma statica, nel capoluogo.
Cirio: "Usiamo i protocolli collaudati. E siamo di fianco ai sindaci per organizzare le Fiere"
Sul posto anche il presidente Alberto Cirio. «Tanti centri commerciali aprono in giro per il Piemonte e per l’Italia», ha dichiarato. «Giovedì avremo un incontro con il presidente del Consiglio Draghi: l’anno scorso, quando riuscimmo ad aprire i mercati, lo facemmo perché come Regione avevamo fatto dei protocolli e garantito controlli alle entrate e alle uscite. Chiediamo al Governo di poter far lo stesso: se un negozio in sede fissa vende le calze per bambini lo può fare anche un ambulante sulla piazza e sono certo di trovare qualcuno che ci ascolti».
«Abbiamo per mesi lavorato con difficoltà, oggi abbiamo la possibilità di chiedere al nuovo Governo di far vedere che l’aria è cambiata: il decreto che sta per uscire con un ulteriore scostamento di 30 miliardi dovrà dare le risorse vere. Le regole devono avere una logica. Quest’anno da albese ho seguito con attenzione la Fiera del Tartufo che siamo riusciti a realizzare mettendo a sistema un meccanismo in sicurezza: anche sulle Fiere saremo di fianco ai sindaci perché non dicano no solo perché è difficile organizzare».
Fiva Confcommercio: "Non facciamo le pagliacciate di ieri a Montecitorio, ma basta rinvii"
Tante le contestazioni (“quando apriamo?” “siamo venuti qui per questo, basta parole”) a cui ha fatto seguito Giacomo Errico, presidente nazionale FIVA: «Gli ambulanti non hanno mai avuto soldi da nessuno, vogliamo solo lavorare: abbiamo dimostrato l’anno scorso che si può lavorare in sicurezza siamo qui oggi, civilmente, perché non facciamo le pagliacciate successe ieri in piazza Montecitorio. Non accettiamo più rinvii: non si aspetti il 20 aprile»