Si sono mossi in due, a piedi, nelle campagne attorno Mondovì con presumibilmente un “palo” ad assisterli in auto e la torcia "da minatore" sulla testa per orientarsi. È quanto successo nel corso dell’incursione nella notte di venerdì scorso, quando diverse case monregalesi sono state prese di mira da una “batteria” di ladri. Il raggio d’azione è quello fra via Torino, di fronte all’ex Valauto, assieme alle frazioni di Sant’Anna Avagnina, San Giovanni dei Govoni e Gratteria. Nella maggior parte dei casi si tratta di tentativi di intrusione, non andati a buon fine. Alcuni proprietari se ne sono accorti solo in un secondo momento, dai segni di effrazioni alle verande, alle persiane e ai vetri. Altri invece, che erano svegli in quel momento in casa, hanno sorpreso i ladri all’interno e quest’ultimi si sono dati alla fuga. Solamente in una situazione pare siano riusciti a rubare un po’ di contante. Alcuni testimoni riferiscono di episodi già a partire dalle 22.
I Carabinieri della Compagnia di Mondovì hanno subito dato il via alle indagini, pattugliando le campagne nella notte. Stanno documentando e raccogliendo le denunce. Dalle testimonianze di chi ha sentito le loro voci, emerge il quadro di una “banda” proveniente da fuori, composta da stranieri. Il modus operandi ricorda il precedente del 2018, quando a fine ottobre due ladri erano stati intercettati e bloccati di notte con numerosi attrezzi atti allo scasso di infissi e casseforti. Allora vennero arrestati un italiano e due albanesi, in flagranza di reato per furto, e denunciate altre 14 persone.
Questa volta i danni sono stati decisamente più limitati, dopo un periodo di tempo in cui non si erano più segnalati episodi del genere. I malviventi probabilmente speravano di trovare case vuote in vista del week end. Le tecniche di effrazione sono quelle note del “buco” negli infissi o del piede di porco in modo da entrare e sfuggire via in tempi rapidi. E, il giorno dopo, si deve fare i conti con le persiane rotte e i segni sulle finestre.