Riciclare mascherine usate: a Mondovì comincia il rivoluzionario progetto di studenti e Politecnico. La raccolta ai Licei
Una sperimentazione per riciclare mascherine usate: a Mondovì è partito oggi il rivoluzionario progetto di studenti e Politecnico. Un'idea straordinaria, che finirà addirittura sugli schermi del TG1.
Questa mattina i ragazzi del "Circolo delle Idee" di Mondovì hanno raccolto centinaia di mascherine "usa e getta" fuori dal Liceo "Vasco-Beccaria-Govone". Verranno inviate al Politecnico per una sperimentazione che consentirà di riciclare il materiale e trasformarlo in plastica. Una sperimentazione che prende il via oggi, sabato 5 giugno, in concomitanza con la Giornata mondiale dell'Ambiente. Tutto questo grazie ai giovani monregalesi che, dopo aver preso contatti col Poli, hanno organizzato la raccolta impegnandosi nuovamente in favore dell'ambiente.
MASCHERINE USATE: UN CONSUMO ENORME
Provate a fare un calcolo: avete presente quanto è grande un pacco da 100 mascherine usa e getta? Bene: provate a immaginare la somma di mille di questi pacchi. Fatto? Ora moltiplicate per mille una seconda volta. Il volume che ne risulta, pari a 100 milioni di mascherine, è grossomodo il consumo di due settimane di mascherina usa e getta utilizzate per le scuole. Ogni scuola, al mattino, fornisce a tutti gli studenti una nuova mascherina usa e getta. È stato calcolato che il consumo si aggira attorno agli 11 milioni di mascherine al giorno.
E se la fornitura raggiunge numeri che fano spavento, proviamo a pensare allo smaltimento: si parla di qualcosa che sta fra i due e i tre miliardi di mascherine per tutto l’anno scolastico. Una singola scuola, anche a Mondovì, arriva a consumarne centinaia o addirittura un migliaio al giorno. I sacchi per raccoglierle, all’uscita dalle lezioni, diventeranno presto montagne di Rsu.
L’IDEA: RICICLARLE
Sarèà il dott. Daniele Battegazzore, ricercatore del Politecnico che lavora ad Alessandria, a seguire il progetto che ha preso il via a Mondovì: «Quest’idea nasce assieme ai ragazzi del Circolo delle Idee – ci aveva raccontato mesi fa –. Ho fatto una richiesta di finanziamento al MIUR e sono in attesa di ricevere una risposta. L’idea è questa: iniziare a sperimentare un riciclo dei materiali con cui sono fatte le mascherine usa e getta». Ma riciclarle in che modo? «La parte principale delle mascherine, quella di colore azzurro per capirci, che rappresenta circa il 70% di una mascherina chirurgica, è realizzata con materiali che possono essere lavorati e trasformati per diventare plastica per ricavarne mobili o arredi. Si tratta di un processo tecnicamente fattibile, e neppure troppo complesso». Dove stanno allora le difficoltà? «Sono principalmente due. La prima è capire come reperire il materiale: le mascherine vanno raccolte in qualche modo e sanificate, trattandole come rifiuti particolari perché si tratta di materiale sanitario». In questo senso a Mondovì potrebbe avviarsi una sperimentazione di raccolta, magari proprio a partire dalle scuole: tenendo conto del fatto che il progetto era stato presentato prima che emergesse l’enorme questione delle mascherine a scuola. «La seconda difficoltà, di fatto connessa alla prima, è capire se questo procedimento sia economicamente sostenibile».
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