A Mondovì l’opera di Anselm Kiefer con Fondazione CRC

A Mondovì l'opera di Anselm Kiefer con Fondazione CRC: l'arte che fa tremare la terra, dedicata al terremoto in Irpinia

Pesa 50 kg, e per restaurarla è stato necessario lavorare sul telaio centimetro per centimetro. Perché l'artista che l'ha realizzata, tedesco Anselm Kiefer, ha voluto piazzare pezzi d'argilla a simulare rocce che rendessero l'immagine fisica di ciò che voleva rappresentare: il terremoto che spacca la terra.

Si chiama “Et la terre tremble encore, d’avoir vu la fuite des géants” (tecnica mista, olio e argilla su tela), ed è un capolavoro che fino al 2018 era esposta alla Reggia di Caserta. Da domani, venerdì 11 maggio, sarà in mostra al Museo della Ceramica di Mondovì dopo un lungo restauro avvenuto al Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra la Fondazione CRC, il Centro Conservazione e Restauro, la Reggia di Caserta, il Museo della Ceramica e il Comune di Mondovì. L'opera di  Anselm Kiefer fu realizzata nel 1982 per entrare a far parte di “Terrae Motus”, una raccolta di capolavori allestita per ricordare il terremoto del 23 novembre 1980 che devastò l’Irpinia, territorio a cavallo tra la Campania e la Basilicata, e nata come risposta alla distruzione tramite l’arte e come possibile contributo al processo di ricostruzione.

Per ricordare quell’evento sismico, Kiefer scelse il tema della Battaglia di Waterloo: lo scontro finale tra Napoleone e il generale Wellington si trasforma in una simbolica catastrofe storica, nella quale la natura assiste muta allo svolgersi degli eventi e rimane ferita, lacerata come un ‘terremoto’ che annienta e distrugge ogni cosa.

La mostra sarà visitabile il giovedì e venerdì dalle 15 alle 18 e il sabato e la domenica dalle 10 alle 18 fino al 7 novembre (dal 18 giugno al 12 settembre dal venerdì alla domenica apertura fino alle 19). L’ingresso è libero e non c’è necessità di prenotazione..

Il percorso espositivo allestito al Museo della Ceramica si articola in due sale, accessibili in maniera indipendente l’una dall’altra: una, posta al piano terra, è dedicata all’approfondimento della conoscenza con l’artista, l’opera e le circostanze nelle quali essa è stata realizzata, grazie ad alcuni pannelli esplicativi realizzati in italiano ed inglese e ad un video che racconta le varie fasi del restauro. La seconda, al terzo piano, è dedicata all’opera vera e propria che sarà posizionata su un supporto appositamente studiato dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” per garantirne la corretta conservazione. Nelle sale verrà diffusa una composizione musicale originale, eseguita dal monregalese Lorenzo Bongiovanni e composta appositamente per questa mostra ispirandosi all’opera esposta. L’opera di Kiefer verrà esposta a Mondovì prima di essere restituita al Museo e inserita nel nuovo percorso espositivo della Reggia di Caserta a seguito dell’approfondito restauro condotto dal Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”. Durante il periodo di apertura sarà promosso un ricco programma di laboratori in didattica a distanza per le scuole, a cura del Museo della Ceramica e con interventi del Centro di documentazione e ricerca audiovisiva Steadycam di Alba.

L'opera avrebbe dovuto essere esposta un anno fa. «Con l’apertura della mostra dedicata ad Anselm Kiefer riparte la programmazione culturale della Fondazione CRC, che vedrà nei prossimi mesi un ricco calendario di iniziative espositive in tutta la provincia di Cuneo. Dopo Manet, Kandinskij e Raffaello, un altro grande artista di fama internazionale arriva a Mondovì: un segnale importante di rinascita e un’occasione di rilancio per il comparto culturale e turistico, profondamente colpito dalla pandemia che ha segnato questi ultimi due anni» dichiara Ezio Raviola, Vice Presidente della Fondazione CRC.

L’OPERA
"Et la terre tremble encore, d’avoir vu la fuite des géants fa parte di “Terrae Motus”, collezione permanente di arte contemporanea della Reggia di Caserta. L’opera è stata realizzata nel 1982 nell’ambito dell’iniziativa sperimentale promossa da Lucio Amelio. Il tema storico prescelto per commemorare l’evento sismico che nel novembre del 1980 aveva devastato vaste aree della Campania e della Basilicata è la Battaglia di Waterloo (18 giugno 1815): lo scontro finale tra Napoleone e il generale Wellington è la sublimazione della catastrofe storica. Le cadute di colore dalla citazione scritta, l’assenza della figura umana, la scena deserta e il moltiplicarsi del tratto nero sono tutti elementi che contribuiscono a creare un’atmosfera nella quale la natura e la storia si incontrano ed è la catastrofe. Kiefer, in linea con il suo stile, predilige dipingere i luoghi dove le tragedie della storia si sono realmente consumate: gli esseri umani vengono inghiottiti dal buio del male che hanno fatto a sé stessi e al loro prossimo.

IL RESTAURO
L’opera di Anselm Kiefer, entrata nel Laboratorio di Arte Contemporanea del CCR nel 2018, ha evidenziato subito uno stato di conservazione particolarmente critico. Il supporto aveva infatti nel tempo subito delle forti sollecitazioni dovute alla presenza dei corpi argillosi, del peso di circa 50 kg. Questa materia, mescolata a colle industriali, è infatti stata utilizzata dall’artista tedesco per la realizzazione delle placche, ancorate direttamente sulla tela. Il naturale agire nel tempo della forza di gravità ha pertanto compromesso involontariamente la solidità dell’opera inficiandone l’integrità. Preoccupanti processi di deformazione, soprattutto della parte inferiore dell’opera, erano ormai dichiaratamente percepibili e visibili. L’intervento di manutenzione straordinaria ha dovuto pertanto far fronte, non soltanto a localizzate perdite di adesione materiche al supporto, ma in particolar modo al superamento di forze fisiche improprie a cui l’opera era da tempo condizionata e sottoposta. Il telaio, inoltre, se pur rinforzato, aveva perso la sua linearità creando un imbarcamento di circa 1 centimetro, a discapito della sua robustezza e della sua capacità di tenuta. Alla risoluzione delle gravi situazioni statiche che rappresentavano una reale minaccia nei confronti della permanenza e della fruizione dell’opera, grazie al restauro il manufatto ha riacquistato la sua resistente conformazione, caratterizzata da una significativa e stretta relazione tra telaio-tela-materia.

 

“Il complesso intervento sull’opera di Kiefer consolida, ancora una volta, un’intensa sinergia tra il Centro Conservazione e Restauro ‘La Venaria Reale’, la Fondazione CRC e il Museo della Ceramica di Mondovì. Il progetto nasce da un’esperienza formativa poiché l’opera era stata oggetto di uno studio realizzato nell’ambito di una tesi del Corso di Laurea magistrale in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Torino in convenzione con il Centro. In accordo con la Reggia di Caserta, data la complessità del caso, il percorso è stato ulteriormente approfondito e definito all’interno del laboratorio di arte contemporanea del Centro. Un approccio analitico ha consentito di dirigere l’intervento all’insegna del consolidamento e della prevenzione futura – spiega Stefano Trucco, Presidente della Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”– “Fragilità Resistente” è un titolo che racchiude perfettamente in sé l’essenza dell’opera, ma richiama anche l’evento drammatico dell’Irpinia e il difficile momento sanitario vissuto. Auspico che la presentazione al grande pubblico del termine del restauro condotto sia un segnale significativo e profondo della volontà di una ri-partenza di tutte le attività culturali territoriali e nazionali” conclude Stefano Trucco.

“Il titolo della mostra sottolinea la ripresa del Museo della Ceramica dopo la chiusura dovuta alla pandemia” – spiega Andreina d’Agliano, Presidentessa della Fondazione Museo della Ceramica di Mondovì –. Siamo immensamente grati alla Fondazione CRC, al Centro Conservazione e Restauro ‘La Venaria Reale’ e alla Reggia di Caserta di poter partecipare alla presentazione di un restauro straordinario come quello dell’opera di Anselm Kiefer ‘Et la terre tremble encore, d’avoir vu la fuite des géants’ che non solo coniuga pittura e terracotta, materia alla base della produzione ceramica, ma che, con il suo messaggio, rievoca un momento catastrofico pari a quello attuale, in parte sublimato nel messaggio artistico della fragilità e resistenza della terra argillosa utilizzata da Kiefer”.

“Il Museo Reggia di Caserta, nell’aver avviato il percorso di riallestimento della straordinaria collezione Terrae Motus, pone al centro della propria attenzione l’attività di salvaguardia della materia costitutiva delle opere – dichiara Tiziana Maffei, Direttore della Reggia di Caserta – procedendo con la necessaria attività di conservazione preventiva e, nel caso di situazioni particolari, di mirati interventi di restauro. La collaborazione con Il Centro Conservazione e Restauro ‘La Venaria Reale’, che ha portato ad affrontare con estremo rigore l’intervento sull’opera di un grande e indiscusso Maestro dell’arte quale Kiefer, si è naturalmente sviluppata in questa occasione di divulgazione. Occuparsi oggi della conservazione del contemporaneo richiede studio e un approccio scientifico per affrontare la fragilità di materiali sperimentali e non sempre pensati per affrontare il tempo. Riteniamo importantissimo rendere fruibili oltre che i valori simbolici delle opere anche i percorsi di conoscenza, il metodo di lavoro, le questioni tecniche affrontate, in iniziative come questa esposizione per la quale si ringrazia la Fondazione CRC e il Museo della Ceramica di Mondovì. È un atto di fiducia verso la ripresa futura degli istituti di cultura e di buon auspicio per il rientro a casa dell’opera”.


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