Tra le mura del Santuario dedicato al patrono del paese, San Gottardo, sabato verrà reso l'ultimo saluto a Bruno Manuello ed Ernesta Boglio, il figlio e la mamma rimasti vittime del monossido mentre stavano facendo il pane nel loro retrobottega. Restano forti lo sgomento e il dolore, enorme, per una comunità, quella di Torre M.vì, da meno di 500 abitanti dove tutti si conoscono e dove quella panetteria, l’unica, in via Umberto I fa da presidio fondamentale in valle e piacevole punto di raccolta. I funerali si svolgeranno al Santuario di San Gottardo alle 14 di sabato 17 luglio. Il rosario la sera prima, alle ore 20.30. Le salme riposeranno nel cimitero del paese.
Per la stessa giornata il sindaco Renzo Taravello e l'Amministrazione comunale hanno proclamato il lutto cittadino «ritenuto doveroso rappresentare alla famiglia la vicinanza e la solidarietà per la tragica scomparsa, che ha suscitato profonda emozione tra i concittadini e gli abitanti dei paesi limitrofi». Bandiere a mezz'asta nel Palazzo comunale e chiusi tutti gli esercizi commerciali e le attività artigiane in concomitanza con lo svolgimento dei funerali.
Il rito del pane, madre e figlio, lo portavano avanti tutte le mattine. Da chissà quanto tempo. Ernesta, donna dedita al lavoro ben fatto e alla famiglia, aveva sempre aiutato il marito in bottega, poi, alla morte di lui, l’attività era passata di mano al figlio Bruno. In famiglia era l’unico figlio maschio, con tre sorelle. Persona disponibile e aperta, ben voluta da tutti, che di recente aveva dovuto fare i conti con il Covid, in forma molto aggressiva. Martedì avrebbe compiuto 47 anni. Nel tempo libero prestava servizio di volontario della Croce Rossa, sia in sede, nel Comitato di Mondovì, sia nelle delegazioni di San Michele M.vì e Villanova M.vì. «Una bella persona, semplice e molto disponibile» – ricorda Lina Turco presidente del Comitato della Croce Rossa di Mondovì. «Una tremenda tragedia, che ha lasciati tutti attoniti», rimarca il sindaco di Torre M.vì, Renzo Taravello.
I rilievi hanno permesso di individuare un’elevata concentrazione di monossido nell’aria, inodore e incolore. Il forno è stato sequestrato, a disposizione degli accertamenti della magistratura assieme al “libretto” per risalire a quando e come erano stati effettuati i vari interventi di manutenzione. Il piccolo laboratorio probabilmente era rimasto chiuso, di fronte all’abbassamento di temperatura nottetempo.