Il “caso Magliano”, primo Comune italiano ad attivare sul proprio territorio una “Comunità energetica”, continua a fare scuola. Seguendo proprio il modello maglianese, sabato 17 luglio, Adelio Antolini, sindaco di Collesalvetti (Comune toscano, in provincia di Livorno), ha incontrato Marco Bailo, sindaco di Magliano, per la firma di un accordo di collaborazione. Il vertice è andato in scena al Centro ricerca, scienza e musica “Il Poggio” di Montecastelli Pisano, in provincia di Pisa è ha ufficializzato il sostegno di Magliano all’Amministrazione di Collesalvetti, intenzionata anch’essa a puntare forte sull’energia pulita da fonti rinnovabili. Magliano appoggerà quindi il nuovo “Comune amico” nel lungo e complesso iter che porta all’attivazione della “Comunità energetica”, mettendo a disposizione l’esperienza green maturata sul campo in questi anni. «Il gruppo dei Comuni che attivano una “Comunità energetica” sta fortunatamente crescendo con un buon ritmo in Italia – spiega Bailo –. Visto che finora queste realtà sono ancora pochissime nel nostro Paese, è importante che gli attori principali “facciano rete”, scambiandosi le esperienze e condividendo i problemi che possono sorgere strada facendo. Con il nostro aiuto, Collesalvetti sta portando avanti in parallelo anche un progetto di finanziamento europeo sull’energia rinnovabile; nelle prossime settimane si saprà se l’idea è stata accettata». La famiglia delle “Comunità energetiche” italiane si sta così ampliando. Magliano, oltre a Collesalvetti, ha già siglato accordi di collaborazione con Ventotene (Lazio), Montelabbate (Marche) e San Daniele del Friuli (Comune capofila della “Comunità” collinare del Friuli).
Come funziona una “Comunità”: energia pulita e sconti in bolletta
In un’intervista rilasciataci qualche tempo fa a margine della presentazione del progetto maglianese, il sindaco Bailo ci aveva spiegato in parole semplici come funziona una “Comunità energetica” e perché sarebbe assolutamente importante che sempre più Comuni aderissero all’iniziativa. «La “Comunità” è un’Associazione non riconosciuta, di diritto privato, composta da produttori e consumatori. Anche chi non ha un impianto fotovoltaico installato sul proprio tetto quindi può far parte del progetto e godere dell’incentivo. Se produco 100 ma consumo solo 60, ad esempio, il 40 che rimane lo trasmetto virtualmente ad un altro socio, che lo consuma. Così facendo l’energia autoprodotta e autoconsumata gode di un incentivo pari a 11 centesimi al Kilowatt, pagato dal Gse alla “Comunità energetica”. Si devono modificare un pochino le abitudini, accendendo gli elettrodomestici e consumando più energia nelle ore diurne, quando cioè c’è maggior produzione di energia pulita da fonte rinnovabile».