Famiglie, nonni, genitori e giovani provenienti da ogni parte del Piemonte e della Valle d'Aosta, si sono radunati questa mattina (sabato 11 settembre) sul grande sagrato del Santuario di Vicoforte, in occasione del 14º Pellegrinaggio nazionale delle famiglie. Un grande evento, che si svolge in contemporanea in 20 Santuari Mariani d'Italia, promosso dall'Ufficio nazionale per la Pastorale della Famiglia della Cei, dal Forum nazionale delle Associazioni Familiari e da Rinnovamento nello Spirito Santo.
Dopo l'accoglienza, si sono susseguite alcune importanti testimonianze di vita, portate dai presenti, dopodiché è stato recitato il Santo Rosario della famiglia, con letture dell'atto di affidamento delle famiglie alla Santa Famiglia di Nazareth e dell'atto di affidamento dei ragazzi a Maria, alla vigilia del nuovo anno scolastico.
è seguita poi la celebrazione della Messa solenne di affidamento a Maria, presieduta dal vescovo di Mondovì mons. Egidio Miragoli, di mons. Marco Brunetti, vescovo di Alba, mons. Edoardo Cerrato, vescovo di Ivrea e mons. Piero Delbosco, vescovo di Cuneo e Fossano.
"La misericordia per cementare la coppia”
Le parole del vescovo Egidio. Il pensiero all’11 settembre 2001. La lezione di Dante su Maria, da raccogliere con fede
«Sono contento di porgere il benvenuto a tutti voi partecipanti al Pellegrinaggio regionale per le famiglie di Piemonte e Valle d'Aosta. Oggi, nonni, genitori, e figli sono in preghiera, in contemporanea, in 20 santuari d'Italia – ha detto mons. Egidio Miragoli, aprendo l’omelia sul piazzale al Santuario – Qui, noi siamo naturalmente contenti di ospitare le rappresentanze delle diocesi del Piemonte e della Valle d’Aosta per questo giorno di pellegrinaggio, incontro e preghiera. Al saluto mio e della nostra Chiesa diocesana, unisco il saluto dei vescovi della Conferenza episcopale, e il ringraziamento per tutti coloro che hanno curato l’organizzazione di questo evento. La giornata reca il titolo “Nella comunione la gioia”, e leggendolo è facile pensare a quanto scrive Papa Francesco nella “Gaudete et exultate”, quando parla di “quella gioia che si vive in comunione, che si condivide e si partecipa, perché ‘si è più beati nel dare che nel ricevere' e ‘Dio ama chi dona con gioia’”».
Il vescovo poi si è soffermato sull’anniversario tragico dell’11 settembre, a vent’anni dalla strage delle Torri Gemelle «Cosa c’entra tutto ciò con la famiglia? C’entra anzitutto perché la piccola storia delle nostre famiglie si svolge al cospetto della grande Storia, che ora la protegge e ora la insidia - ha spiegato il vescovo -. E poi, c’entra perché fatti come quello inducono le famiglie non solo a essere partecipi degli avvenimenti della società, ma anche a comprendere la necessità dell’educazione alla pace, all’apertura agli altri, alla sensibilità per i problemi dei fratelli. Una vera famiglia che si professi cristiana non può non sapere che cosa accada nel mondo e non metabolizzarlo, rielaborarlo e leggerlo con gli occhi della fede e della speranza».
E poi ha citato i 700 anni dalla morte di Dante. «Ricordare Dante qui e oggi è legittimo anche perché suoi sono i versi più belli dedicati a Maria che la nostra letteratura possa vantare, belli al punto che sono entrati addirittura nella liturgia delle Ore delle principali feste dedicate a Maria. Alludo naturalmente alla preghiera di San Bernardo alla Vergine, che apre il canto XXXIII del Paradiso. Notissimo e indimenticabile l’incipit: “Vergine madre, figlia del tuo figlio, / umile ed alta più che creatura / termine fisso d'etterno consiglio”»..