Era arrivato da Aifa, già nella giornata di venerdì, il via libera alla terza dose di vaccino per alcuni soggetti fragili. Le categorie coinvolte sono innanzitutto le persone immunodepresse (tra cui i trapiantati) alle quali l’Agenzia del farmaco suggerisce di somministrare un’ulteriore dose dopo almeno 28 giorni dall’ultima. Quindi, gli over80 e gli ospiti delle Rsa, la cui dose aggiuntiva potrà essere offerta dopo almeno 6 mesi dalla seconda. A essere utilizzati saranno solo i vaccini a mRna, ovvero Pfizer e Moderna.
Per dare attuazione alle indicazioni, la Regione Piemonte ha già comunicato che partirà da lunedì 20 settembre. La prima fascia saranno gli immunodepressi e i trapiantati, che hanno già ricevuto in Piemonte due dosi di vaccino. Come avvenuto finora non sarà necessaria nessuna preadesione, perché saranno i centri specializzati ospedalieri che li hanno in cura a convocarli. «Nelle scorse settimane – spiegano il presidente Cirio e l’assessore Icardi – l’Unità di crisi aveva già effettuato una ricognizione sulle platee che sarebbero probabilmente state individuate come destinatarie della terza dose». In particolare, ad oggi, ad aver completato il ciclo vaccinale sono circa 60.000 gli immunodepressi, 316.339 gli over 80 e 34.679 gli ospiti delle Rsa.
L'incidenza del virus? Ora è maggiore nei giovani
Nel corso dell’ultima riunione del Dirmei è stato analizzato l’andamento dell’epidemia, con un focus particolare sulla suddivisione per classi di età. L’indagine degli epidemiologi ha evidenziato come al momento in Piemonte l’incidenza media sia di 35 casi ogni 100.000 abitanti, un valore rimasto stabile e contenuto da inizio agosto grazie agli effetti positivi della vaccinazione, che ha ormai dato copertura completa al 94% di coloro sopra i 50 anni che hanno aderito. Una più manifesta circolazione del virus, seppur in forma non grave, è presente invece tra i giovani, per i quali la campagna vaccinale è ancora in pieno svolgimento, essendo partita da piano nazionale dopo quella delle categorie più esposte. Al momento, tra chi ha aderito nella fascia 12-19 anni il 94% ha già ricevuto la prima dose, mentre ha già completato il ciclo vaccinale quasi il 70% dei 16-19enni e il 37% dei 12-15enni.
«Gli effetti positivi – spiegano dalla Regione Piemonte – della vaccinazione sulla capacità del virus di propagarsi emergono in modo evidente dall’attuale incidenza nelle diverse fasce d’età. La più bassa, con 16,5 casi ogni 100.000, si riscontra nei 70enni, dove ha completato il ciclo il 96% degli aderenti (l’85% di tutta la popolazione piemontese con questa età). Ampiamente sotto la media generale piemontese anche l’incidenza dei 60enni a quota 18.9, degli over80 a quota 21.7 e della fascia 44-59 anni a quota 29.8. La presenza di casi aumenta invece nelle fasce più giovani: tra i 25-44 anni l’incidenza è 47.6, tra i 19-24 anni è 37.9, tra i 14-18 anni è 47.7, tra gli 11-13 anni è 62.6, da 6 a 10 anni è 59.5, da 3 a 5 anni è 65.8, mentre sotto i 2 anni è 42.9.