Il Consiglio dei ministri ha varato oggi pomeriggio (16 settembre) il Decreto legge che rende obbligatorio il “green pass” su tutti i posti di lavoro pubblici e privati (inclusi autonomi e collaboratori familiari). La misura entrerà in vigore il 15 ottobre ed è la prima di questo genere in Europa. Il voto è stato unanime.
«Chiunque svolge una attività lavorativa nel settore privato è fatto obbligo, ai fini dell'accesso nei luoghi in cui la predetta attività è svolta, di possedere e di esibire su richiesta la certificazione verde» si legge nella norma. L'obbligo dunque si applicherà ad esempio all'idraulico o all'elettricista che svolga il suo lavoro nel pubblico e nel privato, ma anche a colf e badanti. L’obiettivo, secondo quanto comunicato dai ministri della Salute Roberto Speranza, della Funzione Pubblica Renato Brunetta e degli Affari Regionali Mariastella Gelmini durante la riunione con i governatori delle Regioni, è quello di «estendere il modello scuola al mondo del lavoro» ed evitare una ripresa della pandemia in autunno. «Dobbiamo tornare alla normalità, con la ripresa delle attività in presenza. Abbiamo deciso di estendere il green pass perché è uno strumento che funziona, accettato dalle persone e monitorato» ha dichiarato nei giorni scorsi, incontrando i sindacati, il presidente del Consiglio, Mario Draghi.
LE NORME – Per i lavoratori senza certificato la sospensione dal lavoro scatta subito per i lavoratori privati, mentre per i dipendenti pubblici dopo cinque giorni. Sanzioni per chi elude i controlli e per i datori di lavoro che non li effettuano, la l’assenza della certificazione non potrà essere un mezzo per licenziare. I datori di lavoro sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni ed entro il 15 ottobre dovranno decidere «le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, anche a campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile, che tali controlli siano effettuati al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro e individuano con atto formale i soggetti incaricati dell’accertamento delle violazioni degli obblighi». Nel nuovo decreto le sanzioni sono previste da 600 a 1.500 euro. Le nuove norme «non si applicano ai soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica».
Resta la possibilità di lavorare in smart working, ma se si accedere al luogo di lavoro sarà necessario il pass verde. Obbligo esteso anche a chi opera nelle associazioni di volontariato. Il Governo ha chiesto anche chiede di estendere l'obbligo di Green pass per Quirinale, Consulta e Parlamento. Norma che non si può applicare automaticamente, ma questi organismi dovranno pronunciarsi entro il 15 ottobre.
TAMPONI – I tamponi (mezzo, insieme al vaccino, per ottenere il “green pass”) si potranno effettuare in farmacia a prezzi calmierati almeno fino fine anno. Tamponi gratis per chi non può ricevere il vaccino.
Secondo i dati diffusi dal Governo 13,9 milioni di lavoratori hanno già il green pass, ne mancano 4,1 milioni.