Economia civile da mettere in campo, partendo dal basso

Francesco Antonioli a Ceva, in sala “Borsi” per la seconda serata promossa da A.C. “Le sfide di un nuovo sguardo”. “Uscire dalle logiche asfittiche della riunione di condominio”

L’economia dal volto umano, a servizio della dignità di ciascuno, scommettendo su svolte praticabili, nel segno del farsi carico, del prendersi cura, del non lasciare indietro nessuno, come da input insistenti e coraggiosi di Papa Francesco nella “Fratelli tutti”. Così si è dipanata la seconda serata, promossa dall’Azione Cattolica diocesana all’insegna de “Le sfide di un nuovo sguardo”, nell’intento di “Navigare tra ecologia ed economia” (Dalla Laudato sì alla Fratelli tutti). Mercoledì scorso ci si è ritrovati a Ceva, nella sala “Borsi” che così ha segnato anche la ripartenza delle attività per affrontare il tema “Città che cambiano il mondo. Tutto è in relazione, tutto è collegato e tutto è connesso”, affidandosi a Francesco Antonioli, giornalista e direttore di “Mondoeconomico”, con trascorsi nell’A.C. stessa. Dopo il saluto iniziale di Paolo Mazzucchi, presidente diocesano di Azione Cattolica, è toccato a Paola Scola, giornalista de “La Stampa”, accompagnare i vari passaggi delle riflessioni che si sono intrecciate. Perché ci si è subito interrogarsi sulla possibilità di cambiare un’economia che appare spesso aggressiva, magari dando segnali di un’economia diversa. “Importante è ricordare che c’è un’economia politica – ha detto Francesco Antonioli –, incentrata sulla crescita che assomma le varie “voci” e “presenze”, non curandosi se qualche fattore è zero o viene trascurato, perché qui ciò che conta è il fatturato, che si ritiene un bene totale, a prescindere da come ci si arriva. Poi c’è un’economia civile che moltiplica il risultato e collega tutti i protagonisti ponendo al centro le persone, scommettendo sul bene comune in cui rientra il tasso di umanità, di relazione, di comunità, di star bene insieme, tutti corresponsabile e coinvolti”. E’ su questo filone dell’economia civile che ognuno può verificare quanto può realizzare nel suo piccolo, che però è sempre importante e decisivo. “Forse c’è da uscire dalla logica della riunione di condominio – ha aggiunto Francesco Antonioli – quando ci si blocca solo su ciò che interessa ad ognuno o su ciò che sembra urtare ciascuno, scordandosi di preoccuparsi di chi sta poco oltre negli altri condomini o sull’altro pianerottolo. Insomma ci sono le relazioni malate da curare e guarire, perché è la comunità che cambia gli scenari e offre appigli di speranza”. Ed emblematico è quanto viene calcolato con la scadenza delle risorse totali consumate sulla terra, nell’arco di un anno: ormai queste stesse risorse vengono a mancare ben prima dell’ipotetico 31 dicembre. Nel 2020 la data cruciale è stata al 22 agosto, nel 2021 ancora anticipata al 29 luglio. Con un pianeta che è intossicato di egoismo, per cui ci limita sfruttare ed a estrarre tutto il possibile, dimenticando che occorre generare qualcosa di vivibile per il futuro. Francesco Antonioli si è poi soffermato su esempi di imprenditorialità inclusiva, in cui l’attenzione alle persone alla fine è un plus valore anche sul piano produttivo stesso.
Nell’incalzare delle domande, rilanciate da Paola Scola, spesso è tornato il richiamo alla comunicazione, che dovrebbe vedere un po’ tutti (“Chiesa compresa”, ha detto Francesco Antonioli) compiere un cambio di passo nella trasparenza e nella credibilità. Non sono mancati cenni alla crisi demografica ed al sovrappopolamento; quindi al coraggio di cercare vie nuove per le comunità; allo sforzo di unirsi in progetti comuni dal basso; alla sostenibilità non solo ambientale ma nella sinergia tra pubblico, azienda, volontariato con al centro ancora le persone; alla consapevolezza che può pesare sul mercato nelle scelte di consumatori che si informano; alla irresponsabilità educativa che oggi si fa contagiosa nei nei nuovi media…
Ha portato poi la sua testimonianza Daniele Lonardo, legale, referente piemontese del movimento “Economy of Francesco”, raccontando l’esperienza in atto (in cui sono coinvolti 35-40 giovani del Piemonte), attorno alle idee innovative di Papa Francesco da rendere praticabili nello specifico ed a tutto campo.
La serata può essere rivista tramite il canale YouTube Azione Cattolica Mondovì.

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