Tra il Mortè e l’Olocco, il sentiero che non è tale

Il titolare della “Trattoria dei Cacciatori” rivendica il proprio diritto di proprietà privata e ne vieta l’accesso

Una bella domenica di sole, cosa c’è di meglio di una tranquilla passeggiata nel verde? Ci si mette in strada sul sentiero che si conosce da sempre. Eppure una persona ci sbarra la strada. Il pezzo è privato, non si può passare. Come è possibile? Si passa di lì da decenni. Certo, c’è una sbarra, un cartello messo da qualche tempo, ma insomma… si è sempre passati di lì. Un’esperienza sgradevole e disorientante, eppure può succedere e succederà sempre più di frequente, visto che il turismo outdoor prende sempre più piede di questi tempi. Anche per questo, è interessante vedere da vicino questo caso occorso negli scorsi giorni sul sentiero che va dal Morté al Pilone dell’Olocco: un escursionista villanovese si è incamminato con la famiglia sul percorso e in prossimità della Trattoria dei Cacciatori è stato bloccato dal titolare dell’esercizio, Claudio Dho, che ha notificato il divieto di proseguire lungo quel tratto di sentiero. Si tratta di proprietà privata. Ovviamente la situazione appare paradossale, perché la strada è segnalata anche in cartografia come percorribile, e segnalata su tracciati indicati con apposita segnaletica (tra cui il “Sentiero delle fonti”). La situazione la chiarisce direttamente Dho: «Molti sentieri sono abusivi. La legge regionale del 2010 stabilisce che i proprietari dei boschi dovevano essere messi al corrente del passaggio di un sentiero nei loro fondi tramite la firma di un accordo triennale, cosa che nessun Ente, Comune o altro, ha mai fatto. Inoltre, c’è una legge che sancisce che se lei si fa male su un tratto di sentiero di mia proprietà non risponde chi ha tracciato il sentiero ma il proprietario del fondo, e questo è uno dei motivi per cui intendo far valere il mio diritto. I passaggi vengono contemplati per due cause: motivo sociale e individuale. Il Comune o la Provincia decide quale sia la strada principale che conduce in un dato luogo, negli anni Settanta è stato deciso che per andare al Pilone dell’Olocco si passa da Vigna, infatti il tratto ha cartellonistica e regolamentazione».
Ulteriori informazioni arrivano dallo studio Perin, che ha seguito l’istanza inviata dal ristoratore alla Regione Piemonte: «C’è un pezzo di proprietà del signor Dho segnato come sentiero, direttamente sulla sua proprietà, censito anni e anni fa. Quella è proprietà privata, quel pezzo di terreno non è più da contemplare come sentiero. È stato fatto un incontro anche con Regione e Provincia per trovare una soluzione che consenta di adottare una variante che preservi la proprietà privata». «Il fatto è che in ogni caso, come riconosciuto dalla Regione, anche se un tratto di terreno è indicato come sentiero non vuol dire che automaticamente ci sia un diritto di passaggio. Il proprietario può dire la sua e, se ritiene, sbarrare il passaggio». L’istanza presentata ha avuto pieno riconoscimento proprio in settimana.
«Questa situazione ri­guar­derà molte persone in futuro – chiosa Claudio Dho –. Gli escursionisti non ne possono nulla, io tra l’altro sono un operatore turistico quindi so di cosa sto parlando. Il problema nasce da un conflitto tra il diritto privato e l’interesse pubblico. Un tempo c’era molta più consapevolezza delle dinamiche, i diritti di passaggio erano sentiti e rispettati. Oggi c’è molta confusione». Gli uffici competenti della Regione Piemonte, interpellati in merito, fanno sapere che casi del genere sono poche centinaia, si valuta caso per caso. La prima cosa da valutare è se il sentiero è stato correttamente accatastato, in caso negativo non ne risponde la Regione. Va precisato però che anche se lo è il proprietario ha facoltà di opporsi al passaggio e interrompere il sentiero. Normalmente in casi del genere si fanno riunioni con la controparte per capire se è possibile trovare un accordo. Altrimenti si individua una variante che consenta di preservare la proprietà privata. Certamente non è possibile fare un esproprio per interesse pubblico.

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