«Un appello al Presidente della Repubblica e a tutte le istituzioni». Così parte da Mondovì una lettera a Mattarella e a Draghi, dal gruppo PAS - Priorità alla scuola - del Monregalese, esteso poi a tutto il Piemonte. Il tema è quello noto: scongiurare la DAD, mantenere la scuola in presenza evitando le discriminazioni tra gli alunni.
«I problemi legati al comparto scuola sono sempre identici se non peggiorati - scrivono i membri del PAS, ovvero genitori (soprattutto madri) ma anche docenti -. Assistiamo nuovamente alla chiusura delle scuole, spesso in ottica preventiva, mentre tutti gli altri luoghi, pubblici e privati, rimangono aperti. La politica aveva fatto molte promesse che noi genitori e insegnanti avevamo a nostra volta ribaltato sui nostri giovani. Loro oggi si sentono traditi e noi con loro. I danni che ha creato ai nostri figli il protrarsi di questa altalena tra scuole aperte e chiuse e intere classi messe in quarantena con la relativa attivazione della DAD sono enormi e stanno continuando ad emergere attraverso segnalazioni e appelli di pediatri, ospedali, neuropsichiatri, genitori e insegnanti. Parliamo di deficit nella preparazione scolastica, di disturbi mentali, di atti di autolesionismo anche gravissimi (fino ad arrivare al suicidio) e altro ancora. La situazione è drammaticamente chiara a tutti noi e deve esserlo altrettanto a tutti gli organi politici, garanti della salute dei cittadini. Che cosa deve ancora accadere? Che cosa stiamo aspettando? Noi genitori siamo allibiti dalla leggerezza con cui gli amministratori a tutti i livelli di governo replichino gli stessi errori sulla pelle dei nostri figli. Nessun “buon padre” di famiglia lo farebbe a casa propria. Riteniamo vergognoso che dopo due anni nulla sia stato fatto per rinforzare i servizi sanitari territoriali e ospedalieri così come nulla è stato fatto da un punto di vista strutturale per il comparto scuola. Si sono arenati i progetti di impianti di areazione, la riduzione del numero di alunni per classe, la predisposizione di classi all’aperto. Dove sono finite le promesse di fare i tamponi nelle scuole? Dove sono i risultati delle dichiarazioni fatte sui giornali nei mesi scorsi sui trasporti? Noi cittadini non vediamo cambiamenti nel mondo scuola anzi di nuovo chi dovrebbe tutelarci come i sindaci ci propone le chiusure delle scuole come unica soluzione.
Di nuovo, con il blocco del sistema di tracciamento, ci ritroviamo noi genitori costretti a casa dal lavoro e per chi non è dipendente si riscontrano sempre più difficoltà di mantenimento del posto. A questo quadro si aggiungono nuove discriminazioni con l’introduzione del greenpass sui mezzi pubblici che limita il diritto allo studio, in quanto penalizza gli studenti lontani dalle sedi scolastiche e meno abbienti. Com’è possibile che il greenpass o super greenpass non serva nei negozi, nei centri commerciali, nei supermercati, nelle chiese e invece serva per i ragazzi sopra i 12 anni per andare a scuola, per entrare in biblioteca, per frequentare l’attività sportiva al chiuso? È il momento che la politica si prenda le proprie responsabilità. È il momento che la politica tuteli i nostri ragazzi. Non si può più rimandare, abbiamo bisogno di fatti e a Lei, Presidente della Repubblica, rivolgiamo il nostro semplice appello di genitori».