La fila di macchine, interminabile, che parte dall’ingresso della frazione e si inerpica su, lungo la strada, testimonia più di tanti dati il grande successo riscosso dalla 39ª edizione del Presepe vivente di Prea, a Roccaforte. Nonostante il peggioramento della pandemia e restrizioni che si sono irrobustite proprio nelle ultime settimane, il comitato degli “Amici di Prea” è riuscito a tenere tutte e tre le serate previste del Presepe, che torna dopo l’assenza nel 2020, a causa della pandemia. C’è voglia di uscire e partecipare alle manifestazioni, un impulso più forte di qualsiasi timore. Il lavoro degli Amici di Prea nel riportare in sicurezza in scena il presepe è evidente, a partire dalle dinamiche della visita, che si dilatano inevitabilmente. Il circuito della visita in paese, obbligato, infatti è regolato da una serie di volontari, che a distanze predeterminate fermano il flusso di persone, per controllare che non si verifichino eccessivi assembramenti. Il tutto rende il percorso più farraginoso, ma è l’inevitabile prezzo da pagare alla necessità di sicurezza dal punto di vista sanitario. La rassegna di antichi mestieri è come sempre ricca e minuziosamente ricostruita: botteghe e ambientazioni che riprendono vita, con abiti, arredi, oggettistica varia, dal ciabattino al fabbro, passando per intagliatore, stagnino, ogni tipo di artigiano e bottegaio. Il percorso di visita culmina con la sacra famiglia sulla piazza della chiesa, e si conclude con l’ampio spazio dedicato ai taglialegna, con tanto di teleferica per far scendere la legna da monte a valle, dove viene poi lavorata. A metà percorso, attivo il punto ristoro per rifocillare i visitatori con cibo e bevande. «Abbiamo avuto all’incirca 3.500 passaggi nei tre giorni di durata della manifestazione – è il bilancio conclusivo del presidente degli Amici di Prea, Gianmarco Allegro – anche se è difficile stabilire il numero esatto, perché c’erano tantissimi bambini e questi non avendo biglietto non figurano nel conteggio, ma la cifra sicuramente può dare un’idea dell’affluenza di questa edizione». Un bilancio del tutto soddisfacente date le premesse: «Abbiamo avuto l’ok solo sei ore prima dell’inizio ufficiale della manifestazione. Peraltro gli ultimi tre giorni li abbiamo impiegati per rivedere tutto il percorso e adeguarlo al cambiamento delle normative, alle nuove condizioni che si stavano verificando. Per noi essere riusciti a fare il Presepe nonostante tutto è stato il successo più grande. Quest’anno per via della maggiore esigenza di sicurezza non è stato sufficiente il contributo di Protezione Civile e associazione Carabinieri in congedo che di solito ci danno una mano: abbiamo dovuto chiedere il contributo anche della squadra Aib di Chiusa Pesio, che è intervenuta numerosa. E dobbiamo ringraziare naturalmente anche la Consulta giovanile e le associazioni roccafortesi, per il loro aiuto e la loro partecipazione».
Prea, il Presepe resiste al Covid e segna un boom di presenze
Un successo le tre serate del presepe vivente, un atteso ritorno: oltre 3.500 le presenze. Il presidente “Amici di Prea”: «Abbiamo dovuto rivedere il percorso negli ultimi 3 giorni, un successo riuscire a farlo».