Le foto di Bene Vagienna e di alcuni tra gli scorci più suggestivi del Cuneese valicano i confini nazionali ed arrivano in Spagna, in mostra a Santander. L’iniziativa è partita del fotografo benese Mauro Curti, che ormai da qualche mese vive proprio in Spagna, a Madrid, dove frequenta un Master universitario di fotografia artistica e documentaristica, dopo aver vinto una borsa di studio dedicata. «Ho portato un pezzetto di Bene Vagienna e della nostra provincia in Spagna – ci racconta Mauro –. A fine dicembre 2021 è stata inaugurata una mostra fotografica collettiva internazionale a Santander, nel nord della Spagna, a cui ho collaborato esponendo alcuni miei scatti sul tema. La mostra si intitola "Paisajes vacíos" (paesaggi vuoti) e ha l'obiettivo di rivitalizzare le vie della città, sostenere il settore culturale e riqualificare e promuovere le attività commerciali ormai chiuse, sulle cui vetrate e pareti esterne sono esposte le opere». È stato creato così un vero e proprio itinerario espositivo nel centro della città di Santander, che “trasforma” i negozi in disuso in nuovi spazi espositivi a cielo aperto, grazie al progetto "Arte Peatonal" della Camera di Commercio della città.
“Volver”: «Racconto il Cuneese con la mia “Panda” e un buon paio di scarpe»
Mauro Curti, classe 1980, fotografo, nato e cresciuto a Bene Vagienna, frequenta da qualche mese un Master presso la Scuola d'arti TAI dell'Università Rey Juan Carlos di Madrid. Da più di due anni porta avanti il progetto personale “Volver” (ritornare), un'esplorazione della provincia di Cuneo con occhi nuovi, dopo aver vissuto gli ultimi anni all'estero, “dotato” solamente di una macchina fotografica analogica di medio formato, una Fiat “Panda” e un buon paio di scarpe. «"Volver" è la documentazione della mia esplorazione della relazione uomo-terra, dei miei conflitti, del concetto di famiglia e di appartenenza – spiega Mauro –. È la realtà in cui sono cresciuto, con i suoi luoghi, le persone e le credenze. Memoria, assenza, casa: ciò che non c'è più e ciò che prima o dopo scomparirà. Preservare e perpetuare una connessione viva con un passato che sta diventando storia. Congelare piccoli frammenti di memoria prima che si sciolgano. Perché ogni cosa è “impermanente”».
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