LA RUBRICA CHE ABBAIA
Tutti quelli che hanno un cane sanno che quando si dice “gli voglio bene come ad un figlio” non è quasi mai un modo di dire, e non siamo sicuramente noi a voler smentire questa affermazione. Quello su cui vogliamo soffermarci oggi è che, qualunque sia il rapporto che abbiamo con il nostro cane, lui non è nostro figlio, non è un essere umano. È questa la parte che tendiamo spesso a dimenticare e di cui oggi vogliamo parlare: i cani non sono persone e non devono essere mai trattati come tali. Questo comporta diversi aspetti che non dobbiamo mai dimenticare: i cani non sono bambini, non devono essere sempre attaccati a noi. Anche se il nostro stile di vita ce lo permette, ricordiamoci di lasciare ai nostri cani i loro spazi, del tempo nel quale stare da soli o fare delle cose in autonomia. Questo li renderà più autonomi e più sicuri, e ci permetterà di avere un rapporto più forte con il nostro animale. I cani nascono per vivere in natura. Anche se sul divano con noi stanno benissimo, avranno sempre bisogno, nell’arco della giornata, di un momento nel quale poter correre, rotolarsi nei prati, annusare, raspare. Non neghiamoglielo. Sarà sufficiente dare una pulita alle zampette al ritorno dalla passeggiata per essere felici entrambi.
I cani non capiscono la nostra lingua. Forse è la cosa più difficile da ricordare, perché per noi è assolutamente normale parlare loro, e non c’è nulla di male. Solo, cerchiamo di metterci in testa che se vogliamo mandare un messaggio al nostro animale dobbiamo farlo con tutto noi stessi: parole, gesti, mimica. Sarà sicuramente più efficace. Inoltre, non conoscono il significato della “sgridata” come la intendiamo noi. Alzare la voce, gesticolare, sarà spesso controproducente: la punizione più grande per loro è essere ignorati.
I cani non hanno il desiderio di avere figli come hanno molti umani. Si accoppiano per istinto, non per desiderio. Se sterilizziamo o castriamo i nostri animali non faremo loro nessun torto, anzi, garantiremo loro una vita più tranquilla, con meno stress e molto spesso più in salute.
La rubrica che abbaia
Non esistono dei cani cattivi. Molto spesso un cane aggressivo è soltanto un animale frustrato e a disagio che legge nel nostro comportamento ansia ed insicurezza e cerca a suo modo di proteggerci, dobbiamo fargli capire che non ce n’è bisogno. Come non è necessario che un cane debba giocare con tutti i suoi simili. Rispettiamo il suo carattere e non forziamolo, mai.
Esempi come questi potrebbero andare avanti all’infinito. L’unica cosa importante è rendersi conto che noi non siamo padroni di nessuno, ma dividiamo la nostra vita con un altro essere vivente che, come tale, ha bisogno del nostro rispetto. Quello con il nostro cane deve essere sempre un gioco di squadra, una collaborazione nella quale a volte saremo noi ad assecondare i suoi bisogni e propensioni ed altre lui i nostri, in uno scambio costante e alla pari dal quale usciremo arricchiti entrambi. Con questi presupposti, non potrà che essere una bellissima avventura.
LA RUBRICA CHE ABBAIA
Per Gea Odv - Pia Tealdi
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