Il Dolcetto è, da sempre, vitigno per eccellenza della tradizione, nella Langa di casa nostra. Con l’intento di promuovere il vino, le colline, il territorio intero e la cultura, il Comune di Dogliani ha partecipato ad un importante bando ministeriale, che già qualche settimana fa aveva portato i frutti sperati. L’Amministrazione doglianese infatti si è aggiudicata ad inizio gennaio un contributo sostanzioso, da 978 mila euro, in riferimento al progetto ad ampio raggio “Percorsi raccontati”, da investire proprio nella valorizzazione e nella promozione dell’intera area. L’iniziativa, oltre a prevedere il ripristino dei sentieri tra il Borgo e Castello e il recupero di un locale ricettivo posto subito sotto piazza Belvedere, comprende un secondo step, al quale l’Amministrazione comunale sta lavorando con impegno in queste settimane: la nascita della “Casa del Dolcetto”. «Il finanziamento complessivo è legato al progetto di fruizione e ripristino dei collegamenti tra il Borgo e Castello – spiega il vicesindaco Gian Luca Demaria –. Nello specifico, i fondi sono destinati alla valorizzazione del territorio e alla promozione della cultura. Poi è normale che, visto il territorio in cui siamo, se a Dogliani si parla di territorio ovviamente si parla anche e soprattutto di vigneti, e quindi di Dolcetto. Il progetto che porterà alla nascita della “Casa del Dolcetto” è su scala “allargata” e coinvolge Dogliani, insieme alle zone di Ovada e Diano d’Alba, le tre Docg del Dolcetto».
“Raccontare il Dolcetto” con video, immagini, mostre, eventi e degustazioni
La scorsa settimana, i sindaci e gli amministratori dei tre Comuni ed i presidenti della “Bottega del vino Dogliani Docg”, dell’Enoteca regionale di Ovada e della Cantina comunale di Diano si sono incontrati per un primo vertice operativo, gettando le basi per sviluppare l’idea. «La “Casa del Dolcetto” sarà localizzata all’interno della chiesa del Ritiro del Sacra Famiglia e in alcuni spazi adiacenti – aggiunge Demaria –. Sarà una vetrina importante per il territorio e per le tre Docg del Dolcetto, il vino dei nostri padri, dei nostri nonni. Il vino della tradizione delle nostre colline, che per secoli è stato il settore trainante delle famiglie e delle cascine di Langa. Vogliamo “raccontare il Dolcetto” in spazi dedicati, con totem informativi, contributi video, foto, immagini. La “Casa del Dolcetto” ospiterà poi anche mostre ed eventi e sarà legata al vicino locale ricettivo, che proporrà certamente degustazioni e avrà una parte dedicata proprio alla scoperta o alla riscoperta delle eccellenze enogastronomiche locali. L’iniziativa è stata accolta in maniera favorevole dai diversi attori interessati e siamo sicuri che sarà un’ottima nuova opportunità di crescita culturale e turistica per le nostre colline».
«Senza il Dolcetto, ora non ci sarebbero tante aziende che producono Barolo»
«Tre territori uniscono le forze, accomunati dal Dolcetto, uno dei vitigni storici del Piemonte, che merita rispetto – spiega il vicesindaco –. Se non ci fosse stato il Dolcetto, oggi non ci sarebbero tante aziende che producono il Barolo. Per decenni il Dolcetto ha dato da mangiare alle famiglie di Langa».