C’è un progetto per la riqualificazione del Cottolengo di Mondovì

A comunicarlo è la stessa proprietà, la Piccola Casa della Divina Provvidenza: «Sarà a servizio delle fragilità del territorio»

Cottolengo Mondovì

Il tema dei “contenitori vuoti” di Mondovì è sicuramente tra i più gettonati, cliccati e discussi nel dibattito cittadino. Soprattutto dopo che questo tema si è intrecciato con quello delle scuole e del loro futuro a Piazza. Ma, alla base della collina, anche Carassone è interessata da uno di questi corposi dossier: il Cottolengo. Solo pochi giorni fa il notiziario del Centro di incontro anziani del rione denunciava il grave stato di abbandono della struttura, dismessa dal 2010.
Ora, però, potrebbero aprirsi degli spiragli per il suo riutilizzo. A comunicarlo è la stessa proprietà, la Piccola Casa della Divina Provvidenza di Torino che scrive: «l’immobile è attualmente oggetto di un approfondito studio di fattibilità in vista di una sua possibile riqualificazione. La Piccola Casa, in linea con la sua mission, sta valutando di realizzare un progetto di rigenerazione urbana che possa avere un impatto sociale sul territorio, sempre nell’ottica di mettere al centro le persone più fragili e bisognose. Per questo motivo il Cottolengo ha deciso di operare attraverso un percorso di progettazione partecipata in sinergia con l’amministrazione comunale di Mondovì, la società civile e potenziali investitori privati. In particolare per realizzare il progetto di riqualificazione e rigenerazione urbana si stanno valutando le diverse opportunità di finanziamento che possono giungere dal Governo italiano attraverso le risorse europee del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).
«La Piccola Casa – evidenziava il Padre generale don Carmine Arice in occasione della Giornata Mondiale del Malato –, continua a mettere a disposizione le proprie opere, secondo i bisogni e le modalità diverse, per accogliere le persone più fragili ribadendo l’impegno a porre al centro la persona attraverso la promozione della vita nella migliore qualità possibile».

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