«Abbiamo avviato l’iter per la sostituzione del presidente». La Fondazione CRC annuncia una svolta che da mesi si riteneva necessaria, per quanto clamorosa. Mai avvenuta prima. Era da oltre un anno che ci si chiedeva se sarebbe avvenuto. Giandomenico Genta, presidente rieletto nel 2020, verrà sostituito.
Chi gli subentrerà? L'orientamento unanime degli organi sarebbe quello di procedere nella massima continuità con la situazione attuale. Non è quindi sbagliato immaginare che il nome "pole position" sarebbe quello del monregalese Ezio Raviola, oggi vicepresidente vicario.
Il presidente Giandomenico Genta, al suo secondo mandato, è assente da un anno. Nella primavera 2021 fu ricoverato, dopo aver contratto il Covid-19. Il prossimo 11 aprile è prevista l’approvazione del Bilancio 2021 della Fondazione CRC, per il secondo anno consecutivo in assenza di Genta. E oggi, martedì 29 marzo, la più grande Fondazione bancaria della provincia annuncia: «Alla luce del prolungarsi della sua indisponibilità e per ottemperare agli adempimenti statutari, la Fondazione CRC – con decisione unanime degli Organi – ha avviato nelle scorse settimane l’iter per la sostituzione del presidente, che si concluderà entro la fine del mese di aprile, dopo l’approvazione del Bilancio».
È un passaggio clamoroso, ripetiamo. Non era mai accaduto prima che la Fondazione cambiasse presidente a metà del mandato. L'elezione degli organi della CRC è un processo che segue un complicato sistema di nomine, provenienti dal territorio (a rotazione, su tre aree: Cuneo, Mondovì e Alba) e da diverse categorie del mondo finanziario, delle Istituzioni politiche e e religiose, delle categorie produttive, lavorative e sindacali, dello sport e dei settori sanitario, sociale e cooperativo. Ingranaggi su ingranaggi che, di volta in volta, si incastrano e ruotano per garantire un equilibrio alla governance della cassa più importante della Granda. Il Consiglio generale di indirizzo elegge poi il presidente e il CdA - e sappiamo bene quali strategie (se non vogliamo definirle battaglie) si combattono di volta in volta sui territori per riuscire a mantenere gli equilibri fra le aree di influenza.
L'assenza prolungata di Genta, le cui condizioni di salute sarebbero comunque stabili, ha portato alla svolta annunciata oggi. La sostituzione lascerà dunque intatto il Consiglio generale: una cosa fondamentale, per evitare di far inceppare il suddetto meccanismo di nomine. Da qui la scelta di cambiare i ruoli nel CdA, che andrà a scadenza naturale solamente nel 2024. Questo significa andare a incidere anche sulle rotazioni future: ma prima di tutto, la Fondazione CRC ha scelto di dare garanzia e stabilità al presente.