«Io muoio, te l’ho già detto, tranquillo. Ho coscienza di aver voluto a te, alle mie creature belle tutto il bene che il mio cuore era capace di dare e voi mi avete dato tante gioie ed un immenso desiderio sempre di avervi vicini, di godervi, di sentirvi». Così scriveva Giuseppe Perotti, generale e partigiano, medaglia d’oro al valore. Lo metteva nero su bianco nell’ultima straziante lettera alla moglie, la carrucese Fiorenza Bori, il giorno prima di morire fucilato al grido di “Viva l’Italia”. E ancora: «Non io sono la vittima ma voi che restate, voi che dovete sopportare il tremendo retaggio di una vita da affrontare senza quel piccolo aiuto che ho cercato di darvi».
Ci saranno anche le ultime discendenti del generale Giuseppe Perotti alla cerimonia in suo onore che l’Anpi Carrù ha voluto organizzare per questa domenica, domenica 3 aprile. Membro del Comitato Liberazione Nazionale, coordinatore regionale Piemonte venne fucilato avvenuta al Martinetto di Torino, per mano dei repubblichini, il 5 aprile 1944. Il programma prevede, alle ore 10 presso il monumento ai Caduti in piazza Curreno, il saluto del sindaco Schellino e della presidentessa della Sezione Anpi carrucese Rosita Oreglia prima dell’inaugurazione del nuovo labaro e dell’introduzione storica a cura del professor Livio Berardo, già presidente dell’Istituto storico della Resistenza a Cuneo. In caso di maltempo, la cerimonia sarà spostata sotto l’ala Borsarelli.
Parteciperanno i rappresentanti delle Anpi provinciali, con il presidente Paolo Allemano, e regionali insieme con le istituzioni civili e militari. Interverrà una rappresentanza dell’Istituto comprensivo di Carrù intitolato proprio a Perotti e la Banda “Giovanni Alesina” farà da gradito accompagnamento musicale. «Come madrina ci sarà la pronipote più giovane del generale, Gea Buzzi, direttamente dalla Germania, dove lavora. Con lei, la mamma Laura e la zia Claudia», aggiunge la presidentessa Anpi Carrù Rosita Oreglia.