Dal campo di Branzola agli stadi della Serie A in Bulgaria. Il tutto in poco più di tre mesi. L’avventura di Luiz Felipe de Souza Soares, centrale difensivo classe ’99, si inserisce nel progetto “brasiliano” avviato l’estate scorsa in casa Tre Valli. Dopo i primi tre gol nel girone d’andata nella nostra Prima Categoria era passato al Saluzzo in D (grazie al sodalizio stabilito proprio tra le due società) e quindi al Botev Vratsa (ex squadra, tra gli altri, di Valeri Bojinov) che ha sede a Vraca, cittadina da 52mila abitanti nel nord ovest del Paese. Sul principale quotidiano sportivo bulgaro viene definita la «prima squadra professionista con un difensore brasiliano». Luiz Felipe si è infatti quasi subito conquistato il posto da titolare: lo abbiamo sentito per porgergli alcune domande.
Come sta andando dopo queste 5 partite in campionato nella Serie A della Bulgaria?
Quando sono arrivato il club non era in una buona situazione, e collettivamente stiamo lavorando sodo durante la settimana per far uscire la squadra da questa situazione (il Botev è penultimo in classifica, ndr). Individualmente parlando, è stata un'esperienza incredibile per me. Ho cercato di fare del mio meglio, imparare ed evolvermi ogni giorno di più, per raggiungere obiettivi sempre più grandi.
Quali sono le differenze con l'Italia?
La più grande sfida per me all'inizio era la lingua. Qui anche l’alfabeto è totalmente diverso. Ma mi sono adattato bene all'inglese e ho già imparato alcune parole, sia dentro che fuori dal campo, che facilitano la comunicazione con i miei compagni di squadra e nella vita quotidiana.
Senti ancora i vecchi compagni del Tre Valli?
Sono sempre in contatto con alcuni compagni del Tre Valli, perché oltre ad essere stati insieme in squadra, siamo diventati come una famiglia, sia nella difficoltà che nei momenti più belli.
Come sei arrivato al Botev Vratsa?
Grazie a un'opportunità che ho avuto tramite alcuni amici, che sono agenti: Thiago Xavier e William Xavier. Ho colto l'occasione e grazie a Dio e dopo tanto lavoro sono riuscito a firmare il mio contratto con il club.
L'avversario più forte che hai dovuto marcare?
È stato contro il Ludogorets, l'attuale capolista. È la partita in cui ho esordito da titolare, non la dimenticherò mai. Purtroppo abbiamo perso 2-1, a causa anche di alcune decisioni arbitrali che ci hanno danneggiato, ma, individualmente parlando, è stata una delle mie partite migliori e sono stato nominato il miglior giocatore del match.
Ti piacerebbe ritornare in Italia? E quanto ti senti "italiano" visto che hai la doppia nazionalità?
Mi piacerebbe sicuramente, è uno dei migliori campionati del mondo. Ho imparato e voglio ancora imparare molto dal calcio italiano, soprattutto la parte tattica, che secondo me, è una delle migliori scuole del mondo. Sono brasiliano ma l'Italia è il posto da cui arrivano i miei antenati, quindi nutro grande affetto e rispetto per questo Paese.