Classe 1925, lucidissimo e prezioso testimone degli orrori del periodo nazista, il partigiano Ugo Re, di Lequio Tanaro è voluto intervenire anche quest’anno alla cerimonia ufficiale in paese, davanti al monumento ai Caduti, in occasione della festa della Liberazione. Oggi ha 97 anni. Esattamente 80 anni fa, quando di anni ne aveva appena 17, Ugo venne individuato e catturato dalle milizie fasciste sotto un cumulo di fieno, dove si era nascosto con altri compagni. Con grande coraggio e senso del dovere, accettò la fucilazione e rimase per ben tre giorni al muro, rifiutandosi sempre di parlare e di tradire gli amici, salvando così numerose vite umane. Ritenedolo uno sbandato, Ugo venne risparmiato e inviato in campo di concentramento. Si salvò e per fortuna riuscì a tornare a casa, alla fine della guerra. Nel 1983 l’allora presidente Sandro Pertini, lo nominò Grand’ufficiale della Repubblica italiana.
Stamattina, alla cerimonia davanti al monumento ai Caduti di Lequio Tanaro, alla presenza del sindaco Beppe Trossarello, della vicesindaco Elide Bottero, dei rappresentanti del locale gruppo Alpini e di tanti cittadini, Ugo Re ha detto: «Sono orgoglioso di aver contribuito a salvare la vita a 15 persone. Ho accettato la fucilazione, pur di tradire i miei compagni. Mi auguro che il sacrificio di tanti, che ha portato alla fine della seconda guerra, serva ancora da esempio oggi, visto il momento particolarmente triste in cui ci troviamo».
Per il Comune di Lequio Tanaro è motivo di orgoglio avere come cittadino Ugo Re, figura che ha rappresentato e continua a rappresentare lo spirito dei combattenti per la libertà della seconda guerra mondiale.