Dogliani: cinque amici “adottano” e recuperano la chiesetta di San Giorgio

Serie di interventi di manutenzione durante il lockdown, ad opera di un gruppo di volontari. Sabato 30 aprile vengono presentati i lavori realizzati

Particolare della facciata della chiesetta, appena recuperata

Grazie al lavoro meticoloso di un gruppetto di volontari, la cappella campestre di San Giorgio, a Dogliani, è ora tornata all’antico splendore. Cinque amici, “sfruttando” il periodo di stop forzato dettato dal lockdown per la pandemia, ormai un paio di anni fa hanno deciso di “adottare” la chiesetta, recuperando una struttura particolarmente cara ai frazionisti, che però ultimamente era stata abbandonata a sé stessa. Ogni volontario, nei ritagli di tempo a disposizione, in base alle proprie capacità ed attitudini, si è occupato di un particolare intervento, contribuendo alla realizzazione di un restyling davvero importante. Sabato 30 aprile, alle ore 15, gli amici di San Giorgio aspettano frazionisti, doglianesi e amici sul sagrato della chiesetta, per un momento di presentazione dei lavori. La cappella si trova a circa due chilometri dal centro storico di Dogliani, lungo strada San Giorgio, prosecuzione di viale Martinengo. Negli archivi storici del Comune esiste traccia di un’antica chiesa dedicata a San Giorgio, di proprietà del Conte Marenco. Caduto in rovina questo edificio, nel 1852 la cappella fu rifondata da Giuseppe Dalmazzone per poi, nel 1933, venire donata dagli eredi ai frazionisti. La chiesa al suo interno conserva una grande tela ottocentesca raffigurante la mitica scena di San Giorgio che lotta vittorioso contro il drago. Il santo guerriero per eccellenza è protettore dei cavalieri e dei soldati, ma è anche invocato contro i serpenti velenosi, la peste, la lebbra, la sifilide. La cappella purtroppo, nel tempo, è stata trascurata. Già nel 1922 l’allora arciprete di Castello, mons. Gastaldi, scriveva: «Questa chiesa da parecchi anni più non è officiata. Si confida siano presto risolte le divergenze per le quali non si eseguisce la volontà del Pio fondatore».

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