Il tema è al centro di frecciate e battute, da mesi e da Torino al Monregalese. È il “caso Mondovì”: la città dove l’ex capo-segreteria di Cirio, Luca Robaldo (che ha lasciato l’incarico qualche settimana fa), si candida sindaco… ma non col Centrodestra e coi suoi partiti, il quadrilatero unito di Lega, Forza Italia, Fratelli di Italia e UDC, che hanno invece candidato Enrico Rosso. Una situazione che, a detta di molti, avrebbe suscitato un bel po’ di grattacapi ai vertici del Centrodestra regionale.
Non crediamo sia un caso che la sera di lunedì 23 maggio il presidente Cirio fosse a Mondovì alla presentazione della candidatura di Rosso. Una presenza fortemente voluta dalle segreterie monregalesi e cuneesi, proprio per sottolineare – parole del consigliere regionale Paolo Bongioanni – «che il Centrodestra è questo, anche se qualcuno lavora per confondere le idee». Che ne pensa Cirio? Lo abbiamo chiesto direttamente a lui, che non si è trincerato: «Capisco il tema – ci ha risposto –, ma da parte mia non esiste “imbarazzo” di sorta o simili. Non mescolo il piano professionale con quello politico. Ho stima di Luca Robaldo, persona con cui ho avuto un rapporto di lavoro. Ma la coalizione di Centrodestra è questa e io sono qua per ribadire che appoggio Enrico Rosso». E nell’intervento in sala, a fianco di Rosso, ha ribadito: «La coalizione corre unita. Siamo liberali, e non ci ergiamo a moralizzatori come sentiamo fare da altri: quindi da parte nostra ci sarà il massimo rispetto per tutti coloro che sono scesi in campo».