La Monregale e il calcio giovanile: «Amarezza per l’uscita dai Regionali, ma ci sono le basi per ripartire»

Davide Amenta sarà il referente della società su tutto il settore giovanile.  Con lui ed il confermato Roberto Aimo abbiamo cercato di analizzare la stagione appena conclusa

«Veniamo da un anno balordo»: dopo aver giustamente celebrato il ritorno della Monregale Calcio in Prima Categoria è giusto gettare uno sguardo anche sul cammino decisamente più travagliato (a livello agonistico) del settore giovanile. A darci il primo commento è Davide Amenta, ex presidente, fondatore e tra le anime della Monregale e ora di nuovo con un ruolo operativo: «Non mi sono mai allontanato dalla squadra, ma per esigenze di lavoro e diversi impegni personali gli ultimi anni non ho potuto trascorrerli in massima attività». Ora, dopo l’insediamento del nuovo Consiglio di amministrazione (Igor Bertone presidente, Franco Degrandis vicepresidente, Enzo Cavallo direttore sportivo, lo stesso Davide Amenta e Osvaldo Roà), Amenta ricoprirà il ruolo di referente della società su tutto il settore giovanile (dai Piccoli Amici agli Allievi), oltre a ricoprire l’incarico di “Delegato della tutela dei minori”, nuova figura imposta dalla Federazione. Il primo tassello Amenta lo mette con la riconferma del mandato pieno ad un altro protagonista della Monregale: «Si continua col nostro responsabile del settore giovanile, Roberto Aimo, che rimane il punto fisso riguardo l’attività calcistica giovanile della società; non ho mai avuto dubbi sulla sua professionalità e moralità. Il successo della prima squadra è arrivato proprio pescando dal vivaio e, nonostante le difficoltà, le premesse per lavorare bene ci sono». Con Roberto Aimo e Davide Amenta abbiamo cercato di analizzare la stagione appena conclusa e le prospettive di un futuro da programmare necessariamente a lungo termine.

UN'ANNATA DIFFICILE - Certo, dopo l’exploit (per certi versi inaspettato) raggiunto nel 2019 delle cinque formazioni ai regionali ora si ripartirà dai tornei provinciali dopo aver “salvato” solo la Juniores. Nasconderlo è inutile e la stagione ha lasciato un gusto amaro. «L’uscita dai Regionali resta una ferita e paradossalmente ci aspettano campionati provinciali ancora più difficili. Non facciamo drammi, abbiamo analizzato quanto accaduto, ma il Covid ha veramente condizionato tutta l’annata» commenta Amenta. «Spesso ci siamo dovuti occupare più di protocolli medici che di altro. Ad un certo punto siamo diventati quasi un’Asl, ma abbiamo fatto rispettare le prescrizioni e i controlli obbligatori e le famiglie hanno riconosciuto il nostro impegno. – è l’analisi di Roberto Aimo –. Ci sono stati momenti in cui alcuni gruppi non avevano un numero sufficiente di giocatori disponibili; a marzo dopo un’altra epidemia virale siamo arrivati al punto di chiudere il Centro sportivo monregale. In tutti i campionati regionali la quota salvezza era altissima con tante retrocessioni e le difficoltà non sono mancate». Alla base di tutto la scelta, contestata, della Federazione sul format dei campionati post Covid, con classifiche finali quasi divise in due tra confermati e retrocessi.

RIPARTIRE CON FIDUCIA - La nuova stagione ripartirà, per tutti, dopo la pandemia con quello che di fatto è un nuovo ciclo. «Gli ultimi anni sono stati drammatici e la stagione che si è appena conclusa ha dato particolari segni di insofferenza in tutta la provincia – aggiunge Amenta – e il mio ruolo in Federazione mi ha permesso di assistere in prima persona a innumerevoli problematiche. Ci saranno anche nuove regole oltre alla riforma dei campionati e non dobbiamo farci trovare impreparati». Partendo da quelli che ormai sono punti di forza assodati: impianti, logistica, servizi, organizzazione e progetti. Non si è ancora concretizzato il sogno di una squadra femminile, ma non si persa la speranza. E tra gli aspetti più importanti c’è sicuramente l’attaccamento ai colori. «Ci sono tanti ragazzi che credono nella Monregale, ci danno una mano e sostengono la società – osserva Roberto Aimo –. Il percorso iniziato sei anni fa ha dato dei risultati. È fondamentale far capire la nostra filosofia: i ragazzi da noi devono trovarsi bene e crescere serenamente. Come Scuola calcio Élite Seguiamo le regole della FIGC sia in campo che fuori (purtroppo questo è un argomento che viene molte volte dimenticato), svolgendo le attività dei bambini fino agli esordienti col programma del Settore Giovanile scolastico, quindi gioco, divertimento e preparazione, mentre le categorie Giovanissimi e Allievi rimangono attività agonistiche».

IL CONFRONTO NEL CUNEESE - Nel calcio le sette sorelle della provincia di Cuneo mettono in campo grandi potenze a livello di prima squadra e tante realtà con settori giovanili strutturati. La natura periferica del Monregalese non si può cambiare, eppure sembra che spesso ci ritrovi a volte a rincorrere e a volte a difendersi dagli “assalti” di un calcio mercato che è animato pure a questi livelli. Cosa manca per essere attrattivi o raggiungere gli altri? La risposta di Amenta e Aimo ribalta la prospettiva: «Dipende da cosa si vuol fare e dove si vuole arrivare. Noi vogliamo programmare: non ci interessa fare mercato tutto l’anno. Certamente avere una Juniores Nazionale è un richiamo, così come l’affiliazione ad una formazione di Serie A, ma noi abbiamo deciso di investire su altre cose. La Monregale è nata con lo scopo di giocare con i ragazzi del Monregalese. Avere concorrenza è giusto e se i nostri ragazzi sono ricercati vuol dire che stiamo lavorando bene, dall’altra parte certe pratiche troppo “spinte” fanno rabbia. I casi di chi arriva ad indossare grandi maglie sono rari, ma gli osservatori ci sono anche da noi (e le esperienze non mancano). Certo a volte non è facile spiegare bene queste dinamiche alle famiglie, anche se molti alla fine tornano indietro».

FORMAZIONE E NUOVI PROPOSITI - A chi è attento alle vicende calcistiche locali non saranno sfuggite le numerose squalifiche o le sentenze del giudice sportivo che hanno costellato un po’ ovunque la stagione agonista. Anche, purtroppo, con sanzioni su temi sensibili. «È vero, ci sono stati troppi momenti di tensione in campo e fuori. Bisogna che le acque si calmino – conferma Amenta –. Su questo e altri argomenti la formazione di allenatori e dirigenti (il quadro per la prossima stagione è quasi pronto, ndr) sarà uno degli argomenti principi della nuova stagione. Un primario obiettivo è la formazione continuativa del singolo giocatore e non il risultato immediato della squadra. Questa convinzione richiede agli allenatori e alle famiglie soprattutto una cosa: tanta pazienza. Particolare attenzione rivolgeremo ai genitori: hanno il diritto di conoscere a chi affidano i loro bambini, ma dall’altra parte devono essere evitate incomprensioni».

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