È stato pubblicato sul sito del Ministero il bando di concorso per la progettazione e la realizzazione di 212 nuove scuole finanziato con le risorse del PNRR: tra queste, il "Baruffi" di Mondovì.
Un intervento a cui si era candidata la Provincia di Cuneo - LEGGI QUI - e che prevede la demolizione e completa ricostruzione della Scuola superiore. Costo previsto: 10 milioni di euro, tutti finanziati col Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Lo stanziamento complessivo, per tutta Italia, è di un miliardo e 189 milioni di euro.
Un edificio da 600 alunni che, si legge nella scheda, «si comporrà di un blocco principale disposto su più livelli che verranno disposti secondo l’andamento del terreno naturale, parallelamente alla viabilità esistente. All’interno del fabbricato di superficie complessiva pari a 6168 m2 e volume pari a 23.438,40 m3 verranno ospitate le aule, i laboratori e tutti i locali necessari per svolgere le attività didattiche e amministrative».
Il concorso è indetto dal Ministero dell’Istruzione ed è finalizzato all’acquisizione di proposte ideative e progettuali per la realizzazione di edifici innovativi dal punto di vista architettonico, strutturale e impiantistico. Il concorso si rivolge a ingegneri e architetti iscritti ai rispettivi Ordini professionali. Sono previste due fasi. Nella prima, i partecipanti dovranno elaborare proposte ideative per la costruzione delle nuove scuole connesse a una o più aree tra le 212 già individuate. Le commissioni giudicatrici sceglieranno, per ciascuna area, le migliori 5 proposte, che accederanno così alla fase successiva. La seconda fase prevede, invece, la realizzazione di progetti di fattibilità tecnica ed economica. A valutare i progetti saranno fino a un massimo di 20 commissioni. Il progetto migliore per ciascuna delle 212 aree riceverà un premio e diventerà di proprietà degli enti locali beneficiari che provvederanno ad affidare le fasi successive della progettazione e i lavori.
Perché conviene abbattere e ricostruire? «Secondo i dati forniti dall’Anagrafe Nazionale dell’Edilizia scolastica – si legge nel PNRR – esistono casi in cui non è tecnicamente ed economicamente conveniente effettuare interventi di adeguamento sismico o di efficientamento energetico delle Scuole esistenti. Risulta quindi necessario intervenire con piani di costruzione di nuovi edifici, in particolare per gli Istituti situati in zone ad alto rischio sismico, così da garantire a insegnanti e alunni la possibilità di frequentare Scuole moderne, sostenibili, sicure e innovative». Ecco perché l’investimento prevede perciò la “progressiva sostituzione di parte del patrimonio edilizio scolastico obsoleto, intervenendo su circa 195 edifici scolastici”.