Un flash mob per dire no alla violenza e metterci la faccia contro le discriminazioni. È la proposta lanciata a Ceva, dopo il caso scoppiato negli ultimi giorni. Ci sono state una serie di segnalazioni sul gruppo Facebook del paese “Buongiorno Ceva” di episodi di bullismo, comportamenti odiosi e di grave maleducazione da parte di un gruppo di giovanissimi. Un anziano con problemi di deambulazione, vittima di questi ripetuti comportamenti, aveva denunciato negli scorsi mesi cinque minorenni. Le indagini da parte dei Carabinieri sono in corso, i giovanissimi sono stati identificati (si tratta di minori di 14 anni) e le famiglie informate.
L’iniziativa del flash mob arriva dall’avvocatessa Paola Stringa. «In merito a questo ributtante caso di violenza e discriminazione – si legge nel post pubblicato sulla piazza virtuale di “Buongiorno Ceva” – verso una persona con disabilità, plurimi episodi di bullismo e atti persecutori, nel concreto è stato fatto qualcosa? Ci sono plurime associazioni che si occupano di disabilità e lotta alle discriminazioni che ben potrebbero avere interesse a costituirsi parte civile. Provo un profondo senso di vergogna e di impotenza. Leggo giornali che titolano "maleducazione": questa è tortura e violazione dei diritti umani. Ceva è medaglia d'argento al valore Civile, queste cose non possono e non devono succedere mai più. Poiché non sono abituata a stare con le mani in mano ed aspettare che siano altri a fare le cose ve la metto lì: flash mob sabato pomeriggio ore 18. Ritrovo sotto il portico del Comune per dire NO alla Violenza e metterci la faccia contro le discriminazioni. Seguirà camminata pacifica e non violenta che in ipotesi potrebbe essere Piazza del Comune, via Roma, portici piccoli verso il Duomo, ritorno portici grandi verso ponte luna. Le strade sicure le fanno le persone che le attraversano».