Con grande piacere dei molti appassionati, superato il periodo oscuro della pandemia, torna nel borgo antico di Rocca de’ Baldi, l’attesa “Festa dei bergè”, tradizionale appuntamento d’autunno in paese ormai da oltre 20 anni, organizzato dall’Associazione “Amici di Rocca” e dal Museo “Augusto Doro”, in collaborazione con il Comune. Nel week-end in arrivo, sono diversi gli appuntamenti in programma, tra il castello e le piazze del suggestivo centro storico. Il “circuito” si apre la sera di sabato 8 ottobre, con una serata tutta incentrata sul castello simbolo del paese, sul suo passato, il suo presente e il suo fascino senza tempo. Durante l’evento viene anche consegnato il premio di riconoscenza della “Cioca d’or” all’ing. Carlo Morozzo della Rocca. Il giorno successivo, domenica 9 ottobre, i festeggiamenti proseguono con l’atteso mercatino in piazza e sotto i portici, una grande offerta gastronomica locale per il pranzo e un pomeriggio tutto dedicato ai giochi per bambini e alle mostre artistiche e culturali.
Sabato 8 ottobre, il week-end si apre tra le sale del maniero, con la presentazione del nuovo video “Castello di Rocca de’ Baldi: tra passato e presente” alle ore 20, la consegna della “Cioca d’or” alle 20.45 e il successivo concerto del complesso cameristico “Assemble d’Anches”, dalle 21 in avanti. «Son passati oltre 20 anni da quanto il Museo “Augusto Doro” si è impegnato nell’organizzazione della manifestazione, con gli “Amici di Rocca”. Un evento che aveva l’intendimento di evidenziare un rito quasi liturgico: il ritorno delle transumanze dall’alpeggio – racconta Michele Quaranta, presidente del Museo –. L’assegnazione della “Cioca d’or” era un segno di riconoscenza verso quei pastori, malgari e i loro famigliari, che continuano queste tradizioni. Successivamente l’iniziativa è stata volta anche ad artigiani e commercianti che hanno cercato di consolidare la vecchia tradizione famigliare. Ricordiamo, negli ultimi anni, la signora Lena della “Croce Bianca” e il panettiere Beppe Tarditi, di Rocca. La motivazione che ha da sempre contraddistinto il premio è comunque la “riconoscenza”. Quest’anno il premio va all’ing. Carlo Morozzo della Rocca, rappresentante di una famiglia dalle prestigiose radici ma particolarmente legata al nostro territorio e alla nostra Associazione, con la motivazione: “In riconoscimento del profondo e affettuoso legame che la famiglia mantiene e manifesta con i luoghi in cui affondano le sue prestigiose radici”. Il legame con il paese non si è mai spezzato e ancora oggi la famiglia ama trascorrere lunghi periodi a Rocca, non più nel castello, ma nella bianca Badia – prosegue Quaranta –. Oggi il castello ha una nuova vita, le sale nobili al primo piano sono dedicate a momenti di storia della famiglia Morozzo, mentre, al secondo piano, un’area museale ripercorre tematiche sulla cultura contadina tra lavoro, paesaggio e tradizioni dove un prezioso carro processionale, il paesaggio rurale, la lavorazione del baco da seta e la pesca sono testimoni indiscussi di un tempo. Il grande parco, parte integrante di questo luogo, è e sarà testimone dell’importante programma sulla piattaforma agro-sperimentale sapientemente condotto dal Comizio Agrario di Mondovì. Un impegno economico fondamentale è altresì il progetto in cantiere per il recupero delle facciate seicentesche del Castello che grazie alla partecipazione delle Fondazioni Crc e Crt e da altri Enti ci permettono poter dare nuovo lustro a questo importante maniero».