Nessuno si aspettava che la vendemmia 2022 dei Produttori di Clavesana (Cantina Clavesana) eguagliasse le annate precedenti: oltre ad anticipare la raccolta, l’estate torrida e siccitosa aveva fatto temere un significativo calo quantitativo. È stata quindi una sorpresa verificare che, alla fine, i quintali d’uva raccolta non sono stati meno delle altre annate. È questo il bilancio della vendemmia appena terminata nei 320 ettari di filari dei 200 soci viticoltori. «Numeri in linea con le ultime vendemmie – dice Damiano Sicca, direttore ed enologo – Sono molto soddisfatto: non solo non abbiamo avuto perdite di prodotto in un’annata difficile, ma siamo riusciti a migliorare ancora la qualità delle nostre uve». Tra le novità, l’impianto di nuovi vigneti in Alta Langa, circa 6 ettari con un potenziale di 50 mila bottiglie, l’ampliamento della coltivazione biologica e la sfida di nuove varietà accanto al Dolcetto, come il “Langhe Doc bianco” a base Viogner e il Pinot Nero. Nel 2022 è stato imbottigliato inoltre il primo Barolo Docg 2018 con la rivendicazione della Menzione Geografica Aggiuntiva (MGA) Ravera, la cui uva viene conferita da due soci. Ne sono state prodotte 2665 bottiglie numerate.
Giovanni Bracco: «Risultati frutto di una continua ricerca»
«L'obiettivo di sostenere i soci viticoltori – spiega il presidente della Cooperativa, Giovanni Bracco – per far fronte ai cambiamenti socio-ambientali ha dato il via a una continua ricerca in vigna e in cantina che ha portato all'impianto di nuove varietà e alla ricerca di metodi di coltivazione sempre più efficienti e nel rispetto dell'ambiente».