È l’anno, il 2022, che ha registrato il maggior numero di denunce legati agli incendi boschivi. Lo certifica il tenente colonnello Stefano Gerbaldo, al comando dei Carabinieri Forestali di Cuneo. I denunciati, una cinquantina in tutto, sono quasi raddoppiati rispetto agli anni scorsi. La buona notizia, se così si può dire, è che a differenza di quanto accade a livello nazionale gli episodi colposi superano quelli dolosi. La prassi diffusa degli abbruciamenti, specie se praticata nelle vicinanze dei boschi, talvolta sfugge di mano. Per contrastare questi fenomeni i carabinieri hanno messo in campo da poco una task force di intervento rapido, operativa su tutto il territorio italiano. Un altro aspetto che si sta sviluppando è l’uso dei satelliti, in collaborazione col Cnr e le università.
L’occasione propizia per illustrare questi progressi è stata la presentazione cuneese del calendario 2023 dell’Arma dei Carabinieri, avvenuta stamattina presso il Comando dell’Arma a Cuneo. Il comandante dei Forestali era presente insieme con il colonnello Giuseppe Carubia, comandante provinciale, proprio perché ai temi ambientali è dedicata questa edizione del calendario, realizzata dallo storico studio pubblicitario Armando Testa. L’assorbimento dei Forestali nel 2017, ha ricordato il colonnello Carubia, ha fatto dei carabinieri “la più grande forza di polizia europea attiva nella tutela ambientale”.
Nella Granda i Forestali operano su 14 stazioni (tra cui Mondovì), più il nucleo investigativo e il comando di gruppo. Tra le attività che li hanno visti maggiormente impegnati in questi mesi c’è la prevenzione degli avvelenamenti. I cani, soprattutto di razza belga malinois, vengono addestrati a riconoscere le esche: un problema che la nostra provincia ha imparato a conoscere, purtroppo, non solo in riferimento ai lupi ma anche nell’ambito di contese tra cercatori di tartufi nelle Langhe. A fare le spese della crudeltà umana è l’intero ecosistema: di recente, in valle Stura, i carabinieri hanno ritrovato perfino un esemplare di aquila avvelenato.
La fusione con il corpo dei Forestali, ha spiegato il comandante Carubia, ha favorito un approccio più attento all’ecologia anche da parte dei militari in servizio nelle varie stazioni. Un esempio è la campagna mirata al controllo sui mezzi impiegati per il trasporto di rifiuti: «Grazie a questa sinergia abbiamo scoperto che molti di questi controlli sono alla portata anche dei ‘normali’ carabinieri».