Una caduta nella prima run compromette la trasferta ad Abu Dhabi di Alessandro Barbero, unico atleta convocato in Nazionale per i Mondiali di Urban Cycling negli Emirati Arabi iniziati lo scorso venerdì.
«La “720” è la manovra con cui parto sempre – ci racconta il rider cebano, una volta rientrato in Italia –, al primo trick sono arrivato un po’ corto e sull’atterraggio mi sono capottato. Alla seconda run, all’una di pomeriggio sotto la bellezza di 37 gradi, ho fatto una prova normale per fare il mio dovere. Ma ero abbastanza deluso e anche vergognato per la caduta. Il livello è altissimo, puntavo però a ripetere il risultato dell’anno scorso, quando avevo raggiunto le semifinali piazzandomi nella top 20. Resta l’amaro in bocca. Non sono ancora al 100% dopo l’infortunio alla spalla di quest’estate, è vero, ma non cerco giustificazioni o scusanti».
Commenta così il ct Federico Ventura: «Avevamo cercato di preparare al meglio la trasferta, partendo con doppio ritiro collegiale in H-Farm e in Inghilterra con tutta la squadra: un’ottima settimana di allenamento in una sede pazzesca in cui hanno avuto la possibilità di girare anche con due medaglie olimpiche». Il livello della competizione «è estremamente alto, chi si è qualificato lo ha fatto con punteggi altissimi e performance incredibili, degne di una finale mondiale, non di una qualifica».
Barbero è stato convocato anche in Australia per la tappa di Coppa del Mondo, che si disputerà a inizio del prossimo mese. Lo sguardo, sullo sfondo, è rivolto già alle prossime Olimpiadi: il meccanismo di qualificazione sembra prevedere una serie di gare di qualificazioni tra 24 riders, in base al ranking. Di questi, solo 12 andranno a Parigi. Ale Barbero, prima della mancata partecipazione in Coppa del mondo ed Europeo, era 24°. Insomma, sognare è lecito.