Un grande evento sulla matematica, e non solo, a Mondovì, con la regia di un’eccellenza tutta monregalese. Sabato 3 dicembre il Politecnico ha ospitato l’evento di presentazione alla città dell’Istituto Grothendieck (che ha sede proprio in città) con l’appuntamento dal titolo: “All’ascolto della voce delle cose. Un progetto visionario per la matematica e non solo”. L’Istituto Grothendieck è stato fondato ed è presieduto da Olivia Caramello, matematica monregalese nota a livello internazionale. Si tratta di una Fondazione costituita nel marzo 2022 a vocazione internazionale per promuovere ricerche di eccellenza nella matematica in relazione ad altri ambiti della conoscenza, dalla musica, all’arte, alla filosofia. Ricerche in senso ampio e globale: “Un approccio interdisciplinare, connessioni tra la matematica e le altre discipline, con uno sguardo alle nuove generazioni”, ha sottolineato la professoressa Caramello. Ha, inoltre, l’obiettivo di onorare la figura di Alexander Grothendieck, considerato da molti come il più grande matematico del ventesimo secolo ed un pensatore a tutto tondo.
L’Istituto persegue i suoi obiettivi offrendo – anche in collaborazione con Università straniere – borse di dottorato e assegni di ricerca a giovani studiosi eccellenti selezionati da un Consiglio scientifico, che annovera tra i suoi componenti tre medaglie fields, il massimo riconoscimento internazionale per la ricerca matematica: Alain Connes, Maxim Kontsevich e Laurent Lafforgue.
“Sono stato rapito dalla passione con cui la professoressa Caramello ha portato avanti questo lavoro - ha sottolineato l'assessore del Comune di Mondovì, Francesca Botto -. Riportiamo a casa una professionista che ci rende orgogliosi. Speriamo si possano sviluppare i progetti futuri ipotizzati per la città”.
L’evento ha visto una breve presentazione dell’Istituto da parte di Olivia Caramello, seguite da un intervento di Johanna Grothendieck (figlia del grande matematico e membro del Consiglio di Amministrazione dell’Istituto) e da una tavola rotonda, moderata dalla giornalista Francesca Ronchin, con Laurent Lafforgue, Gino Zaccaria (professore di filosofia presso l’Università Bocconi) e Nicoletta Sabadini (professoressa di informatica presso l’Università dell’Insubria).
Filo conduttore, la teoria dei topoi nata negli anni Sessanta su intuizione proprio di Alexandre Grothendieck: «I topoi sono concetti astratti che si rivelano ideali per gettare luce sulla matematica nel suo insieme – spiega Caramello -. Il mio lavoro di ricerca ha mostrato che essi possono essere efficacemente sfruttati per costruire dei ‘ponti’ utili a unificare teorie differenti e trasferire conoscenze tra di esse; questo consente di effettuare ‘traduzioni’, spesso profonde e sorprendenti, di proprietà e risultati tra ambiti diversi della matematica, nonché di moltiplicare i punti di vista su un dato problema. Si tratta di un modo nuovo, squisitamente interdisciplinare, di fare matematica».
LO STRAORDINARIO PERCORSO DELLA MONREGALESE OLIVIA CARAMELLO - Olivia Caramello, rientrata in Italia nel 2017 quale vincitrice del Programma ministeriale “Rita Levi-Montalcini”, è professoressa di matematica presso l’Università dell’Insubria – sede di Como, e titolare della cattedra “Gelfand” presso l’IHES di Parigi. È nota per le sue ricerche sui topoi di Grothendieck e la sua teoria unificante dei “ponti” topos-teoretici.
Monregalese (di Vicoforte) ha bruciato tutte le tappe e può mettere sul piatto un curriculum di tutto rispetto nel campo degli studi di matematica e logica. Nel 2014 “L’Unione Monregalese” aveva approfondito la sua figura, allora un “cervello in fuga” alle prese con i tanti problemi del mondo della ricerca italiana, dopo l’assegnazione del premio dalla Fondazione L’Oréal dedicato alle donne nella scienza. Nel suo curriculum, la partenza dal Liceo scientifico di Mondovì, poi l’Università a Torino dal 2001 al 2006 battendo un record dopo l’altro: Maturità a 16 anni, laurea triennale a 19 (insieme al diploma di pianoforte) e quella magistrale a 21 anni. A seguire esperienze a Cambridge, alla Normale di Pisa nel 2010, al “Max Planck Institute for Mathematics” di Bonn, e in Francia all’Institut des Hautes Études Scientifiques (IHÉS) prima del ritorno in Italia.