Cinque progetti, cinque buone ragioni per un Natale solidale e di valore nelle botteghe AltroMercato della provincia di Cuneo. Visita al negozio del commercio equo di Mondovì alla scoperta di alcuni progetti di eccellenza per organizzare i propri acquisti (anche per regalistica aziendale) in modo etico e sostenibile
Dove fare i propri acquisti natalizi in modo consapevole ed etico se non nelle Botteghe Altromercato del commercio equo e solidale? Abbiamo visitato la Bottega di Mondovì, in via Sant’Agostino 16/a, che, insieme a quelle di Cuneo, Fossano, Saluzzo e Borgo, è gestita dalla cooperativa sociale Proteo. Ci hanno accolti Giorgia Nasi e Chiara Cattaneo che si stanno preparando al tour de force natalizio. La Bottega sarà infatti aperta tutti i giorni fino al 24 dicembre, con orario continuato negli ultimi 3 giorni. Tra i tanti prodotti disponibili, con i quali è anche possibile realizzare cesti natalizi e regalistica aziendale, Giorgia e Chiara hanno selezionato cinque progetti di eccellenza che ci hanno illustrato nel dettaglio. La proposta delle Botteghe Altromercato naturalmente è molto più vasta: da questa “top five” di prodotti ad alto valore sociale e ambientale ci si può fare un’idea.
Naste Beauty: i cosmetici dell’economia circolare
«Naste Beauty è una start up torinese che produce cosmetici dagli scarti della lavorazione delle mele – ci ha spiegato Giorgia –. Naste è di nome e di fatto Natural (tutti i prodotti sono certificati dall’Associazione italiana agricoltura biologica) e Taste (le materie prime sono alimenti). Ovvero ciò che solitamente viene utilizzato in cucina, Naste Beauty lo impiega per la bellezza del viso. Nell’azienda agricola a conduzione biologica, la Magna Rosa, di uno dei due fondatori di Naste, si producono varietà antiche di mele, mirtilli e nocciole. Bisogna sapere che più della metà della frutta prodotta ogni anno viene fortemente deprezzata per difetti estetici con una perdita del valore economico, nel caso delle mele, addirittura dell’80%. La seconda scelta è destinata a lavorazioni come l’estrazione di succo. Nella produzione di succo si genera un ulteriore scarto del 40%. Da qui nasce l’idea di una linea di cosmetici: ciò che per qualcuno è privo di valore, per altri può essere un bene prezioso. Questo il concetto che sta alla base dell’economia circolare, ovvero chiudere il cerchio di un ciclo produttivo valorizzandone anche gli scarti».
Voci Erranti: i biscotti del Carcere di Saluzzo
«I biscotti di “Voci Erranti” nascono come opportunità lavorativa per i detenuti della Casa di Reclusione di Saluzzo – ci spiega Chiara –. Sono preparati con desiderio di riscatto e la voglia di imparare un mestiere per il futuro reinserimento sociale. Melighe, Cookies, Baci di dama e Capricci di Venere sono il frutto del lavoro di Antonio, Carmine, Enzo, Toni e Vincenzo che con Lorenza recuperano le ricette della tradizione e valorizzano le materie prime del territorio. L’Associazione “Voci Erranti” è nata nel 2000, all’interno dell’Ex Ospedale Psichiatrico di Racconigi dopo l’esperienza di un Laboratorio Teatrale con un gruppo di malati psichiatrici ed infermieri. Oggi è un’Associazione di formazione e produzione teatrale presente in tante realtà artistiche e socio-educative, punto di riferimento per il Teatro Sociale, co-fondatori del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere. Dal 2017 “Voci Erranti” è anche una Cooperativa Sociale che realizza progetti di reinserimento sociale e lavorativo per persone svantaggiate, dando vita al Progetto del Caffè Intervallo a Savigliano, seguito dal Biscottificio all’interno della Casa di Reclusione di Saluzzo e poi dal Progetto RI-ESCO».
Noah’s Ark: un’arca di Noè per salvare dalla povertà i piccoli artigiani in india
«Moradabad è una città dell’Uttar Pradesh, nord dell’India, con 700.000 abitanti: più della metà sono coinvolti nel commercio e nella lavorazione del metallo – ci racconta Giorgia –. Purtroppo, però, piccoli artigiani e operai subiscono grandi ingiustizie: compensi molto bassi, forti commissioni agli esportatori per distribuire i loro prodotti, dovendo autofinanziarsi l’acquisto di materie prime. Inoltre il costo del metallo è proibitivo e gli artigiani faticano a restare al passo con i cambiamenti di gusto e le richieste del mercato. Spesso, per non affogare nei debiti, sono costretti a chiudere le loro attività, magari tramandate da generazioni. Nel 1986 Samuel Masih ha deciso di fondare Noahs’Ark per proporre un nuovo rapporto artigiano-esportatore e aiutare i lavoratori a uscire dalla povertà mantenendo le loro abilità nella realizzazione di cornici in legno con decori che richiamano la natura, come foglie, alberi, piume e oggettistica in metallo con forti richiami alla tradizione indiana dei mandala. Ora coinvolge più di 500 lavoratori anche in altre zone dell’India. Noah’s Ark garantisce compensi stabili, del 15% più alti della media locale, investimenti a lungo termine, progetti sanitari e legati all’istruzione. È affiancata da una ONG gemella che promuove e organizza progetti che includono acqua pulita, istruzione, sanità e formazione». Su sito di Noah’s Ark, Samuel Masih scrive: «Attraverso il nostro lavoro diamo un’identità al mestiere degli artigiani e li aiutiamo ad apprezzare il valore dei loro prodotti garantendo al tempo stesso competenze e risorse per avere successo in un mercato in continua evoluzione. Come la storia biblica dell’Arca di Noè che simboleggia la salvezza dell’umanità, ci sforziamo di salvare l’arte di produrre oggetti artigianali».
Soruka: da scarti inquinanti a borse super-cool
«Ogni anno l’industria indiana del pellame genera una quantità enorme di scarti – spiega Chiara –. Ritagli, partite fallate o rifiutate dai committenti e invenduti di magazzino. Una parte di questi scarti viene bruciata in forni tradizionali, e molto inquinanti. Un’altra parte degli scarti viene buttata in discariche più o meno legali, dove continuerà ad inquinare il sottosuolo per decenni. Soruka è una linea super-cool di borse, zaini, portafogli in vari modelli, giovanili e colorati: pezzi unici realizzati con ritagli di pelle recuperata, nata proprio per contrastare questo fenomeno e trasformare gli scarti in articoli utili e piacevoli da indossare, dando al materiale un nuovo valore e contribuendo a ridurre l’impatto ambientale. La collezione è disegnata in uno stile senza tempo, fatto per sopravvivere a trend stagionali. Ogni pezzo è unico e irripetibile, fatto a mano da artigiani di Calcutta e Delhi, coordinati da Original Arts, una piccola realtà spagnola che da sempre lavora nella distribuzione di prodotti artigianali, in parte etici e equo solidali. Il progetto ci è piaciuto molto, perché etico, originale, ben strutturato e sviluppato seguendo i criteri del commercio equo e solidale. La frequenza delle loro visite presso i produttori è stata costante, fino a tre o quattro all’anno. Di recente hanno iniziato a studiare le modalità per ottenere la certificazione WFTO».
Pintalpina: il birrificio sociale
«Pintalpina è un birrificio artigianale e sociale nato in Valtellina sotto forma di Cooperativa nel 2014 con lo scopo di impiegare e formare ragazzi con disabilità – ci racconta Giorgia –. Offre un ambiente di lavoro protetto e stimolante per tirocini e per inserimenti lavorativi di giovani con diverse abilità e per favorire l’integrazione sociale dei cittadini svantaggiati, la valorizzazione delle diversità, l’equità sociale e la promozione del lavoro a misura umana. I giovani con disabilità possono conquistare, attraverso un lavoro, un ruolo sociale attivo riconoscibile dalla comunità. Se è vero che il lavoro non esaurisce da solo l’essere adulto, rappresenta sicuramente uno strumento essenziale di costruzione del diritto di cittadinanza, elemento cardine dell’identità adulta, fattore importantissimo di socializzazione e di realizzazione di sé stessi. Il birrificio propone due percorsi, il tirocinio e il lavoro protetto». E le birre come sono? «Pintalpina offre numerose birre di qualità artigianale, per tutti i gusti. Tra le più famose la “Sbrega”, in stile anglosassone e dalle sfumature dorate, ambrate e bronzee: si è classificata seconda al concorso Unionbirrai per la “birra dell’anno 2020”».
Ecco dove si trovano le botteghe AltroMercato in provincia di Cuneo:
Mondovì, via Sant’Agostino 16A -.tel. 0174 45333 - bottega.mondovi
Fossano, via Garibaldi 8 - tel. 0172 636559 - @bottega.fossano
Cuneo, corso Dante Alighieri, 33 - 0171 634819 - @bottega.cuneo
Borgo S. Dalmazzo, via Garibaldi, 19 - 0171 266532
Saluzzo, via Alessandro Volta, 12 - 0175 46319 - @labottega.saluzzo
- Secondo la missione della Coop. Sociale Proteo, una parte dei lavoratori impiegati nelle attività provengono da categorie svantaggiate, contribuendo all’inclusione e al riscatto sociale.
Cinque progetti per un Natale solidale, nelle Botteghe AltroMercato
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