È alle porte una nuova grande edizione di “Natale in Contrada”: torna l’appuntamento con il “kolossal” peveragnese, la manifestazione che forse più di tutte mette in gioco il paese in tutte le sue componenti. Chi fa il figurante, chi fa il volontario, chi cucina, chi serve, chi partecipa anche solo mettendo a disposizione spazi e pazienza. Le Associazioni portano le proprie proposte e le proprie attività, la Pro Loco coordina il tutto. Il risultato è quello di due notti di magia, in cui il concentrico si trasfigura e diventa un villaggio senza tempo, illuminato solo dalla luce dei falò, dove riprendono vita gli antichi mestieri e le figure di un tempo. È la prima edizione veramente libera dallo spettro del Covid 19, dopo gli anni difficili che abbiamo vissuto, e sicuramente vedrà finalmente la manifestazione tornare al massimo. «Quest’anno sono più di 200 i figuranti che parteciperanno: una cifra compresa tra 200 e 250 – racconta entusiasta il presidente Giorgio Re –. Si percepisce di nuovo la voglia di partecipare, di fare. Sarà un’edizione ricchissima. Ci saranno tante innovazioni, con nuovi mestieri. Ad esempio la Croce Rossa, che l’anno scorso aveva uno spazio con la lettiga, quest’anno riprodurrà un ospedale, il regio esercito avrà muli e attrezzature e riprodurrà la caserma. Il mulino muoverà la sega per i falegnami, invece del maglio. Torniamo a pieno regime e innoviamo la disposizione. Resteranno invece identiche le degustazioni proposte e i punti ristoro».
Come sempre, il programma prevede anche le rappresentazioni proposte dalle Associazioni Gai Saber e Compagnia del Birùn. I Saber suoneranno sotto i portici, mentre il Birùn sarà nel consueto spazio del cortile Girardi-Villani in piazza San Domenico. La sera del 26 dicembre si terrà il gran finale con i fuochi d’artificio “sparati” dalla collina di San Giorgio, realizzati dalla ditta Piro-G, vincitrice di un titolo italiano.