«Quella Casa Alpina è tra le più recenti come struttura e impiantistica. Non c’era nulla che non fosse a norma. Il monossido è infido, inodore e incolore. Ma la fatalità o l’errore umano può purtroppo sempre capitare, anche nelle nostre case». Commenta così la sindaca di Argentera, e deputata della Repubblica, Monica Ciaburro dopo il caso (divenuto di portata nazionale) dei ragazzi rimasti intossicati nella residenza in montagna di proprietà della Parrocchia di Carrù a Bersezio, località Villaggio Primavera. Erano lì con il gruppo dei Salesiani di Cuneo e ora stanno tutti bene. Per precauzione 9 di loro erano stati trasferiti all'Otip, il centro specializzato a Torino con camera iperbarica.
La causa dei malesseri sembra da ricondurre alla mancata accensione della cappa di aspirazione del forno. Lunedì si sono svolti i sopralluoghi con i Vigili del fuoco, Carabinieri e i tecnici. «Fortunatamente i ragazzi stanno bene − prosegue la sindaca Ciaburro −, la macchina dei soccorsi ha funzionato con grande efficacia. Colgo l'occasione per ringraziare la Croce Rossa, le Forze dell'ordine, i Vigili del fuoco e l'Ospedale "Santa Croce e Carle" di Cuneo guidato dalla dottoressa Azzan».
Quando verrà revocata ora l'ordinanza di inagibilità della Casa? Durante il sopralluogo non state riscontrate irregolarità, ma evidenziate alcune migliorie ed automatismi per evitare il ripetersi di un evento del genere. Qui si entra più nel tecnico: tra le altre, l'ipotesi di un'accensione automatica della cappa ogni volta che il forno a gas viene messo in azione, oppure direttamente la sostituzione del forno con un apparecchio elettrico. «Ci rimettiamo alla scelta della Parrocchia di Carrù e del don Prandi. Una volta realizzate queste piccole opere, la Casa, che è spazio di gioia e di condivisione per molti gruppi di tutta la provincia, tornerà ad essere disponibile», conclude Monica Ciaburro.