Si sono intrecciate voci diverse ed approcci differenti, ma dentro la comune appartenenza ai discepoli del Signore, nella celebrazione ecumenica presso la parrocchiale del Sacro Cuore a Mondovì Altipiano, dando così consistenza all’intento di porsi tutti ad invocare l’unità dei cristiani, in vista della “Settimana ecumenica di preghiera” dal 18 al 25 gennaio, sul versetto tratto dal profeta Isaia “Imparate a fare il bene, cercate la giustizia”. Ha animato il momento, anche intenso, la Commissione diocesana per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso di Mondovì con don Egidio Motta (non hanno potuto partecipare il vescovo impegnato a Torino per l’ordinazione del nuovo vescovo ausiliare, nonchè il vicario generale indisposto). Quindi la presenza della Chiesa cristiana evangelica di Mondovì con la pastora Paola Zambon, della Chiesa ortodossa romena “San Giacomo di Putna” di Fossano-Mondovì con p. Nicolae Puscasu, della Chiesa ortodossa “San Giovanni in Suceava” di Mondovì con p. Marian Costea, e della Chiesa greco-cattolica ucraina presente in diocesi con p. Alessio Budziak. Abbondante l’ascolto della Parola di Dio. Innanzitutto ci si è fatti interpellare dalla pagina del profeta Isaia da cui è tratto il tema di quest’anno “Imparate a fare il bene, cercate la giustizia” (Is 1, 17), raccogliendo – come sottolineato dalla pastora Paola Zambon – il richiamo forte a non scollegare i riti e la religiosità dal dovere di farsi carico dei più provati, “convinti che abbiamo tutti una responsabilità verso gli altri, a cui possiamo rendere migliore o peggiore la vita, se ci prendiamo cura o no”. Don Egidio Motta ha contestualizzato le linee portanti della proposta ecumenica di quest’anno, affidata alle comunità cristiane del Minnesota, memori della cocente questione razziale che ha attraversato e continua a segnare quelle terre da decenni.
Sulla pagina evangelica imperniata sul giudizio finale, sui gesti concreti di carità (compiuti o disattesi) “Avevo fame e mi avete dato da mangiare…” si è soffermato p. Nicolae Puscasu, attingendo abbondantemente alle riflessioni dei padri della Chiesa in proposito, non sottacendo parole impegnative ed esigenti sul male da estirpare in profondità, per comparire non smarriti davanti al volto di Dio.
Commovente la testimonianza di una famiglia ucraina con due ragazzi a sorreggere una bandiera del loro Pase, con le firme di tanti in Ucraina ed in Italia che hanno ricevuto aiuti e dato una mano. “E’ una guerra brutta e feroce, è una strage. Si vuole distruggere il nostro popolo. Ma là si resiste, con coraggio”, le parole di una signora dall’Ucraina, in Italia da tempo e impegnata nell’accogliere i profughi qui da noi. Anche la raccolta a fine celebrazione (680 euro) è stata destinata ai bisogni delle comunità ucraine. Ha reso più accurata la celebrazione la presenza del Coro “Cum Corde”.
“Unità dei cristiani”, per condividere le sofferenze del popolo ucraino
Celebrazione ecumenica presso la parrocchiale del Sacro Cuore a Mondovì Altipiano