Domenica 29 gennaio ricorre la 70° la Giornata mondiale dei malati di lebbra, voluta a metà del secolo scorso dall’apostolo dei lebbrosi, Raoul Follereau, quando chiedeva alle superpotenze di rinunciare a due aerei da combattimento, per debellare, con le risorse necessarie a costruirli, la malattia del morbo di Hansen che resta curabile, ma va individuata e seguita opportunamente. I sintomi della lebbra non sono subito riconoscibili. Se non curata in tempo, conduce a disabilità anche molto gravi.
Il numero annuale delle persone diagnosticate è aumentato del 10,2% nel corso del 2021. Aumenta anche la diagnosi nei bambini. La sfida di AIFO (Amici di Follereau) è assicurare a ogni persona protezione, inclusione e salute. Ridurre le disuguaglianze sociali affinché nessuna viva ai margini. Oggi la lebbra è ancora un problema sanitario importante in vari Paesi dell’Africa, dell’Asia e dell’America latina, dove persistono condizioni socio-economiche precarie che favoriscono la trasmissione della malattia. Per questo è importante continuare il controllo e l’eliminazione delle malattie tropicali dimenticate.
CERCA LA PIAZZA
La Giornata mondiale dei malati di lebbra è una "mobilitazione di spiriti e di cuori”. Basta cercare il banchetto nelle parrocchie e nelle piazze aderenti all'iniziativa, trovando il "Miele della solidarietà", così garantendo diagnosi, cura e riabilitazione per le persone colpite dalla lebbra.
I banchetti col “Miele della solidarietà” saranno presenti davanti alle parrocchiali di Dogliani, Carrù, Ceva, Villanova M.vì, Mondovì Breo-PdV, Mondovì Ferrone, Mondovì Merlo, Mondovì S. Giovanni Govoni, Breolungi, Gratteria, Farigliano, Magliano Alpi, Prunetto, Camerana, Monesiglio, Saliceto, Cengio, Millesimo, Cosseria, Roccavignale, Osiglia, Bormida, Plodio, Mallare, Pallare, Calizzano, Bardineto e Murialdo.
Info ulteriori su www.aifo.it