Ecco il nome della nuova Bèla Monregaleisa del Carlevè di Mondovì: è Elisa Terreno. Ha esordito oggi, con in braccio la sua bellissima bimba, nella Corte. (nella foto: la nuova Bèla Monregaleisa del Carlevè di Mondovì col Moro Guido Bessone)
È stata presentata questa mattina, sabato 11 febbraio. Contestualmente, si è svolta la cerimonia della "Consegna delle chiavi della città" dal sindaco Luca Robaldo al Moro Guido Bessone. Domani, domenica 12 febbraio, la sfilata dei gruppi e dei carri. Via col “brindisi al Carlevè ‘d Mondvì” e alla marcia suonata dai menestrelli. «I tanti cambiamenti – afferma Enrico natta, presidente della “Famija Monregaleisa” che organizza il Carnevale – hanno fatto sì che tutti assieme ci trovassimo un po' a ripensare il Carlevé. Attenzione: questo non vuol dire snaturarlo, trasformarlo in qualcosa di diverso. Ma aggiungiamo qualcosa di nuovo, qualcosa che sappia stare al passo coi nuovi gusti del pubblico».
12 FEBBRAIO: LA SFILATA E IL PERCORSO
Una sola sfilata, domenica 12 febbraio alle 14,30, e con un percorso non più “ad anello”: il Carlevè 2023 cambia impostazione, per adeguarsi al numero di carri e gruppi partecipanti che sarà inferiore a quelli degli anni passati. La sfilata non seguirà il circuito che attraversava il ponte Nazionale e via Durando, ma si svolgerà in corso Statuto: i partecipanti transiteranno da piazza Ellero lungo l'intero corso, sino al ponte della Madonnina, per poi ripercorrere il corso a ritroso, verso la piazza. «Una scelta che permette di ottimizzare al meglio il numero dei partecipanti – spiega Natta – e contestualmente di contenere i costi. Il tutto a beneficio del pubblico, che avrà modo di ammirare anche nei dettagli i carri, i gruppi e le altre attrazioni». La nuova formula della sfilata non prevede più la gara e il vincitore, tornando a un Carlevè meno "competitivo" e forse più pensato come festa per i bambini.
Per informazioni sul LUNA PARK: LEGGI QUI
LA CORTE IN SCUOLE E CASE DI RIPOSO
Torna il “Giro della Corte del Moro” nelle Scuole e nelle Case di riposo: «Un appuntamento tradizionale che quest'anno riusciamo finalmente a ripristinare – dice Guido Bessone, Moro del Carlevè –. Penso alla gioia che vediamo negli occhi degli anziani delle Case di riposo, una gioia autentica, che noi maschere – anche grazie all'entusiasmo e alla grande partecipazione dei componenti della Corte del Moro –, con i nostri colori e accompagnati dalla nostra musica, riusciamo a regalare sentendoci davvero orgogliosi di quello che stiamo facendo». Cosa vuol dire rappresentare oggi una maschera storica, tradizionale, come il Moro? «Quello del Moro non è un ruolo semplice come potrebbe in realtà apparire. Dietro quella maschera c'è una tradizione ultra cinquantennale, che Mondovì porta avanti con passione e che ha portato la città ad essere tra le principali interpreti del Carnevale in Piemonte. È un vero e proprio “movimento culturale” che ha salde radici nel passato, quando gli artigiani che realizzavano e costruivano i carri di Carnevale si incontravano, spesso di sera, dopo il lavoro, quando le realtà associative si confrontavano sulle idee per un gruppo mascherato».